Autonomia abitativa per persone con disabilità, Padova è la migliore in Italia
Grazie al progetto Ca.s.a. del Comune in collaborazione con l’Ulss 6, associazioni e fondazioni, 54 persone con disabilità intellettiva e mentale stanno vivendo da sole in 12 appartamenti dislocati in città e provincia. Oltre tre milioni i fondi del Pnrr messi a disposizione.

Abitano in dodici appartamenti dislocati in città e provincia, sono accomunati dalla stessa sfida: mettersi alla prova, imparare a vivere da soli. 54 tra giovani e adulti, donne e uomini, già entrati nella storia: in Italia sono la comunità più numerosa di persone con disabilità o fragilità impegnata in progetti di autonomia abitativa. Padova fa scuola.
Il Comune sta portando avanti un importante progetto denominato Ca.s.a, finanziato dai fondi del Pnrr per un totale di 3 milioni e 200 mila euro. L’iniziativa è sviluppata in stretta collaborazione con 11 enti del Terzo Settore e l’Ulss 6, in particolare il Servizio disabilità adulti, il Centro salute mentale e il Servizio dipendenze.
I beneficiari vivono in quattro-cinque per appartamento, la mattina sono impegnati in attività ricreative o lavorative, il pomeriggio sono seguiti da un educatore in percorsi personalizzati. Le abitazioni sono dotate di tecnologie domotiche per adattarsi alle varie esigenze.
Gli enti del terzo settore che gestiscono gli appartamenti sono: le cooperative sociali Riesco, Germoglio, Polis Nova, Vite vere Down Dadi, Il Girasole, Nuova Idea, Il Portico e Eiteam e le Fondazioni San Gaetano, Diversity life onlus e Irpea.
“Andiamo oltre la diagnosi – sottolinea Stefano Michelon, responsabile del progetto e coordinatore delle cooperative e fondazioni coinvolte –. Sono cittadini che vogliono vivere in autonomia. Cucinano, puliscono, fanno la spesa, come in qualsiasi casa. Casa è un luogo in cui si convive, si cresce, ma anche ci si apre al territorio cercando esperienze e connessioni”.
“I protagonisti sono persone con disabilità intellettiva, mentale, disturbo da uso di sostanze, nello spettro dell’autismo. Le accompagniamo in un processo di autonomia, non solo a livello abitativo, ma anche lavorativo e di crescita personale, li aiutiamo a staccarsi dalla famiglia con serenità, grazie ad un grande lavoro di rete” afferma l’educatrice Maria Chiarelli del Servizio disabilità adulti dell’Ulss 6.
Il progetto rappresenta una risposta concreta e innovativa alle sfide della disabilità, con l’obiettivo di costruire un welfare locale stabile e integrato. "Il nostro obiettivo è favorire l’emancipazione delle persone con disabilità grazie ad una fitta rete di solidarietà e sostegno che coinvolge l’intera comunità. Ringrazio tutti i partner coinvolti per l’impegno e la passione dimostrati, per garantire, insieme, un futuro più inclusivo", sottolinea l’assessora al sociale Margherita Colonnello.
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