Autoscuole sul piede di guerra «Paralizzati dalla burocrazia»

Corteo di auto e protesta davanti alla sede provinciale della Motorizzazione «Per gli esami di guida regole troppo rigide, a rischio scadenza 700 fogli rosa»
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PROTESTA AUTOSCUOLE
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PROTESTA AUTOSCUOLE

Un corteo di auto per dire stop alla burocrazia. I titolari delle autoscuole iscritte all’associazione Antares hanno manifestato così, davanti alla sede della Motorizzazione Civile in corso Spagna, il loro disappunto per una situazione di incertezza che sta paralizzando il settore.

Un corteo di 32 macchine, durato dieci minuti, con auto “tappezzate” di messaggi indirizzati a Francesco Baldari, responsabile della Motorizzazione di Verona, Padova, Vicenza e Rovigo. “Odissea Patente”, “Inascoltati e scontenti”, “Lockdown burocrazia ed esame di guida a rischio per i tempi troppo lunghi”. I gestori delle autoscuole, targate Antares, hanno protestato contro le nuove norme anti-Covid 19 introdotte all’interno degli uffici di Padova, Rovigo, Vicenza e Verona sui criteri che i candidati dovranno seguire durante gli esami di guida, che saranno ripristinati a luglio.

«Criteri molto più rigidi di quelli previsti, a livello nazionale» ha spiegato Davide Salmistraro, presidente padovano di Antares. «Non ce l’abbiamo con la dottoressa Sorrenti, ossia contro la coordinatrice della sede di Padova, sempre disponibile con tutti noi, ma contro il primo responsabile delle sedi di Verona, Vicenza, Rovigo e Padova che ha deciso di adottare criteri per gli esami di guida che non stanno né in cielo né in terra. A che serve, infatti, restare nell’auto utilizzata per sostenere l’esame di guida appena un quarto d’ora, sospenderlo per un po’ di tempo per effettuare la sanificazione e l’aerazione del veicolo e riprendere l’esame subito dopo? È una normativa complessa e non ha niente a che vedere con la tutela della salute».

A muso duro anche i commenti di Gian Luca Sanavia, dirigente territoriale e di Marco Palma, presidente nazionale dell’associazione. «Nella sola provincia di Padova sono a rischio 700 fogli rosa, validi per sei mesi, che, dopo la proroga al 29 ottobre concessa dal governo a causa del Covid 19, quasi certamente, dovranno essere rifatti perché non si potranno trasformare in patenti» ha sottolineato Sanavia. «Come mai la situazione è più pesante nelle 4 province tra cui c’è Padova?». Lo stesso argomento è stato ripreso da Marco Palma, mentre Loris Gialain e Pier Luigi Fortin, con autoscuola in via Montà, hanno parlato delle proprie realtà.

«Sono 150 i giovani della mia autoscuola che attendono da mesi di sostenere l’esame di guida» ha detto Gialain. «Prima il tempo per conseguire la patente era di sei mesi. Adesso bisogna attendere un anno. I ritardi sono causati sia da chi sta governando, erroneamente, le misure prese a causa del virus nel settore e sia dalla cronica carenza tra gli esaminatori».

Intanto in tutte le 120 autoscuole padovane sono riprese solo le lezioni di guida con a bordo gli istruttori. Sia l’aspirante alla patente che l’istruttore devono indossare la mascherina per tutto il tempo che restano in macchina. —

felice paduano

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