«Avanziamo in tanti soldi dalla Solaris»

Lettera degli ex dipendenti dell’azienda dove un procacciatore d’affari ha minacciato di darsi fuoco per protesta
BELLUCO SOPRALLUOGO DITTA SOLAR DUE CARRARE
BELLUCO SOPRALLUOGO DITTA SOLAR DUE CARRARE

DUE CARRARE. Un venditore di tende da sole della Solaris martedì ha minacciato di darsi fuoco negli uffici dell’azienda se non avesse ricevuto i soldi che a suo dire avanzava. Il proprietario ha sostenuto che nulla gli era dovuto. Non la pensano così alcuni ex lavoratori della ditta, che hanno lasciato l’azienda e che ieri hanno diffuso una lettera. Si tratta di nove dipendenti che hanno dato le dimissioni per poter accedere a metà degli ammortizzatori sociali per la disoccupazione, dato che lamentavano l’impossibilità di accedere alla mobilità retribuita avendo l’azienda ridotto il numero dei dipendenti a meno di 15. «Abbiamo lavorato tutti dai 10 ai 15 anni in azienda e la ditta ha sempre avuto importanti commesse che la concorrenza difficilmente riusciva a ottenere. Nonostante tutto le paghe non sono mai arrivate puntuali. Il titolare ci ha proposto di entrare in società mettendo come capitale due mesi di stipendio arretrato e la liquidazione, ma in questo modo la ditta sarebbe partita in perdita e noi ci siamo rifiutati». Il titolare Alberto Danieli non smentisce, ma parla di una formula nuova per rilanciare l’azienda. «Con le difficoltà di mercato e di liquidità che si preannunciano per il futuro bisogna guardare avanti con proposte innovative» commenta «io rinuncio al mio ruolo di socio di maggioranza a favore di una cooperativa o Srl. Loro prima erano possibilisti poi hanno rinunciato. Altri colleghi hanno investito nel loro futuro e in ogni caso anche per chi si è licenziato la porta è sempre aperta, nonostante tutto». I dipendenti raccontano di difficoltà a incassare le retribuzioni, e in questo contesto si è inserita la vicenda del cinquantaduenne procacciatore d’affari di Noventa di Piave. «Come lui anche altri hanno ricevuto lo stesso trattamento» chiosa l’ex dipendente «Nessuno però era arrivato a compiere un gesto così estremo».

Sergio Sambi

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