Bancarotta ad Abano, dopo il crac i Baraldo rischiano il processo

Abano
Una bancarotta complessiva che supera i due milioni e mezzo di euro: una voragine per le società alberghiere che facevano capo alla famiglia Baraldo, un tempo proprietaria e gestore di tre storici alberghi aponensi l’hotel Al Sole e l’hotel Firenze in via Flacco, l’hotel Tullio in via Tito Livio. In seguito al triplo crac avvenuto nell’arco di 15 mesi, era arrivata una segnalazione in Procura. E il pubblico ministero Luisa Rossi aveva aperto un’inchiesta, ora chiusa e definita con la richiesta di rinvio a giudizio a carico di Vittorio Baraldo, 87 anni, Lorenzo Baraldo, 76 e Bruno Baraldo, 69.
I reati ipotizzati
Le accuse contestate? Il concorso in una serie di episodi di bancarotta fraudolenta aggravata per una somma complessiva di 2.570.937 euro e di bancarotta documentale oltreché il reato di falso in bilancio (solo per Lorenzo. La parola passa al gup che dovrà pronunciarsi sulla richiesta: i tre imputati rischiano il processo.
L’inchiesta
Per prima fallisce il 7 aprile 2016 la società Firenze srl di cui è legale rappresentante e amministratore unico Vittorio Baraldo, accusato di aver distratto prima 174.688 euro e mediante indebiti prelievi societari altri 21.854 euro quale saldo cassa. Il 9 giugno registra il crac la società il Sole srl, che gestisce l’omonimo hotel, di cui è amministratore unico Lorenzo Baraldo chiamato a rispondere di aver distratto (con Vittorio) 823.519 euro versati poco alla volta nelle casse della controllata Firenze srl a titolo di finanziamento. La stranezza? Al Sole srl aveva poi rinunciato a quel credito senza alcuna contropartita economica: solo un mezzo, secondo la Procura, per far sparire i soldi.
Sempre i due (Vittorio e Lorenzo) con Bruno, amministratore di Hotel Terme Tullio snc, sono accusati di aver fatto sparire altri 558.575 euro. Come? Con versamenti alle società Al Sole srl e Hotel Terme Tullio snc, senza aver avuto in cambio nessun vantaggio economico. In più altri soldi sarebbero finiti chissà dove attraverso il sistema di indebiti prelievi societari rispettivamente di 166.129 euro e poi 26.672 euro destinati ad essere consegnati al curatore dei rispettivi fallimenti (i commercialisti Alessandro Tonin per Firenze srl e Tullio snc con Patrizia Santonocito per Al Sole srl, tutti costituiti parte civile e difesi dal penalista Pietro Someda).Tra il 2013 e il 2014 sarebbe emerso che, sempre i tre Baraldo, avrebbero distratto ulteriori 263.500 euro con un finanziamento di 427.430 euro alla controllata Firenze srl esponendo nei bilanci fatti non corrispondenti al vero. Da qui a carico di Lorenzo Baraldo l’accusa di falso in bilancio. Infine ancora Vittorio avrebbe prelevato dalle casse di Firenze srl altri 21 mila euro e 174 mila euro. L’11 aprile 2016, nelle vesti di soci responsabili della Tullio srl, i tre avrebbero distratto 480 mila euro frutto del corrispettivo della vendita di immobili di loro proprietà. L’hotel Firenze è stato acquisito all’asta per 1.4 milioni di euro dalla Ghibli srl, già titolare del vicino Hotel Al Sole comprato in precedenza. —
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