Barison approda al suo eroe Ora è lui a disegnare Zagor

Il cartoonist pordenonese debutta alla Bonelli realizzando l’albo “Risvegli” Quest’anno ha già firmato una storia di Diabolik e il romanzo a fumetti “Orfea”
Di Silvano Mezzavilla

Un trittico di produzioni prestigiose, sta coronando la trentennale carriera del cartoonist Emanuele Barison. A gennaio è uscito “Trappola per topi”, settima storia di Diabolik da lui disegnata; da febbraio la sua firma risalta sulla copertina di “Orféa” – romanzo a fumetti scritto da François Corteggiani e edito in Francia da Dargaud – del quale ha illustrato le oltre centocinquanta pagine; infine, già dal 15 marzo è in tutte le edicole italiane “Risvegli”, albo della serie Zagor sceneggiato da Moreno Burattini, che segna il suo debutto come autore della Sergio Bonelli Editore.

Nato nel 1963 a Pordenone, ma con un vissuto anche trevigiano, Barison crea, negli anni Ottanta, col collega Romeo Toffanetti, per Il Messaggero dei Ragazzi il personaggio umoristico di Alex il Britanno; poi disegna storie per la Walt Disney; realizza graficamente il personaggio di Lazarus Ledd e, per i mercato francese, illustra le serie “Yakuza”, “De Silence et de Sangre” e “Dottor Justice”. Inoltre, ha inventato il personaggio Magic Geox, per l’omonimo calzaturificio; ha firmato immagini di campagne pubblicitarie istituzionali e co-diretto il lungometraggio “A band a part”.

«Essere entrato a far parte dello staff della casa editrice che è sinonimo del miglior fumetto avventuroso italiano – dice Barison – è per me un grande onore, oltre che un importante traguardo professionale. Avevo avuto modo di incontrare in varie occasioni Sergio Bonelli, purtroppo scomparso più di due anni fa, e sempre mi manifestava il suo interesse per il mio lavoro. Una delle ultime volte, mi propose di disegnare un albo di Tex di grande formato, chiamato Texone, ma, dati i miei impegni all’estero e la mole di lavoro, rifiutai. Allora lui mi offri di realizzare, senza fissare nessuna scadenza di consegna, uno dei tanti personaggi della sua casa editrice, a mia scelta. Io gli risposi che il mio “eroe” preferito era Zagor, che egli stesso aveva creato nel 1962, usando lo pseudonimo di Guido Nolitta. Lui sorrise e così iniziai la mia prima avventura dello Spirito con la Scure».

“Risvegli” narra le vicissitudini cui sono costretti Zagor e Cico per non finire vittime dei morti che, in un cimitero nei pressi di un villaggio di Darkwood, cominciano a risvegliarsi. «Lavorare a questa storia – dice Barison – è stato un piacere, perché Zagor è un eroe della mia infanzia e l’ho sempre considerato come una sorta di super eroe, forse l’unico super eroe italiano; inoltre il suo doppio registro avventuroso-umoristico mi è congeniale».

Per questo esordio, l’artista ha messo in campo il meglio della sua cifra stilistica che eccelle nel dinamismo delle figure, nel vivido contrasto tra l’espressività delle ombre – nere di china e taglienti come rasoi – e la disposizione di campiture abbaglianti e nel taglio cinematografico delle inquadrature che amplifica il pathos delle ambientazioni. Ha ottenuto un’opera perfettamente “zagoriana” che Sergio Bonelli avrebbe molto apprezzato.

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