«Basta volumi illegali fotocopiati»

È guerra tra i librai padovani ed i titolari dei negozi dove si fotocopiano anche i libri universitari. A scendere in campo sono Giovanni Vago, gestore della libreria “Il Rinoceronte” di via del Santo (di fronte a Scienze Politiche) e Leandro Elleni, titolare di “Progetto” in via Marzolo, presidente provinciale dei librai.
«Siamo stanchi di perdere sempre più clienti e di rischiare di chiudere le nostre attività perché alcuni gestori di copisterie e piccole librerie, sparse sul territorio, ci fanno una concorrenza sleale e totalmente illegale» sottolinea Vago «Nella vicina via Gaspara Stampa è stato aperto un negozietto, gestito da due giovani pakistani, che fotocopiano libri universitari a nastro a un prezzo più che dimezzato rispetto a quelli originali. Ad esempio il testo di Diritto Pubblico, scritto da Giandomenico Falcon, edito dalla Cedam, una volta fotocopiato con le nuove tecniche offerte da Internet, viene venduto non più a 47 euro (meno lo sconto del dieci per cento che facciamo tutti noi librai), ma a soli 20 euro. Altri testi che sono fotocopiati a iosa sono “I Principi di Macroeconomia” di Marc Lieberman e Robert Hall e “Le Amministrazioni provinciali d’Italia” di Filiberto Agostini».
Le accuse riguardano sia il piano penale che quello fiscale. «I trasgressori devono essere accusati sia di “violazione del diritto d’autore” che di vari reati fiscali perchè, quasi certamente, non viene rilasciato lo scontrino e le vendite abusive non vengono registrate nelle dichiarazioni dei redditi». Ancora più duro il commento del presidente dei librai padovani. «Sono anni che noi dell’associazione, quasi tutti iscritti alla Confcommercio del settore, sporgiamo alla Procura della Repubblica denunce periodiche contro alcuni titolari di copisterie pubbliche, che non rispettano le regole vigenti» osserva Elleni «Alcuni mesi fa anche la nostra associazione nazionale, in collaborazione con la Siae, ha presentato denuncia scritta alle Procure di Napoli, Roma. Pisa, Bologna, Milano e Padova (tutte città con sedi universitarie molto grandi), in cui invitava la magistratura ad intervenire subito per reprimere il fenomeno della concorrenza sleale, che è, quasi ovunque, in forte crescita. Purtroppo la nostra lotta, sino ad oggi, non è servita a niente. Ci risulta con certezza che è stata inviata la Guardia di Finanza in alcune rivendite messe da noi sotto accusa, ma sono ancora numerosi i gestori che non rispettano la legge». Sempre Elleni ci tiene fare una precisazione non di poco conto.
«Noi librai non sosteniamo affatto che le copisterie debbano chiudere i battenti. Siamo coscienti che tutti i negozi di questo tipo svolgano un’attività, preziosa ed importante, anche per gli studenti universitari. Ma, per carità, in questi spazi pubblici, non si possono e non si devono continuare a fotocopiare, per intero, i libri di testo che sono in adozione nelle varie facoltà. Tale attività è un reato. A chi non si adegua alle regole vigenti va chiuso il negozio».
Felice Paduano
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