Bcc Padovana, 555 euro a testa di perdita

La banca padovana diventa un’area del gruppo romano. Azzerato il valore delle azioni dei 9 mila soci
MARIAN - FOTO PIRAN - CAMPODARSEGO - CONFERENZA STAMPA BCC ALTA PADOVANA DA SX NOVELLA, LIBERATI, PASTORE
MARIAN - FOTO PIRAN - CAMPODARSEGO - CONFERENZA STAMPA BCC ALTA PADOVANA DA SX NOVELLA, LIBERATI, PASTORE

CAMPODARSEGO. «Arriviamo a Padova in punta di piedi, convinti di poter aiutare un territorio dalle grandi potenzialità. Per questo il nostro consiglio di amministrazione ha già deliberato un plafond per gli impieghi di 200 milioni di euro per il 2016». Banca Padovana, dopo la cessione a Bcc di Roma, volta pagina. Ieri, nella sede di Campodarsego, è stato Francesco Liberati – presidente dell’istituto che ha rilevato le attività della Padovana – a tracciare il nuovo corso che arriva dopo un anno e mezzo di commissariamento e un ancor più lungo periodo di incertezza che ha portato la Bcc vicina alla liquidazione senza alcuna garanzia per risparmiatori e (almeno in parte) correntisti.

La svolta. Da venerdì scorso, la più grande Bcc veneta è diventata la sesta area territoriale della Banca di credito cooperativo di Roma. Un’operazione di salvataggio vera e propria che ha camminato sul filo del rasoio di uno stop da parte dell’autorità per la concorrenza europea. Determinante è risultato l’intervento del Fondo di garanzia istituzionale (un fondo volontario del sistema Bcc) che ha permesso il primo salvataggio nel mondo Bcc «senza chiedere alcun contributo esterno» ha aggiunto Liberati. Il fondo coprirà – attraverso una società veicolo partecipata da Iccrea, Cassa Centrale Banca trentina e la Cassa Centrale Raiffeisen di Bolzano – 650 milioni di euro di sofferenze lorde e del rimborso di obbligazioni subordinate per 29 milioni di euro che sono in mano a circa 1.200 sottoscrittori. «Il valore netto delle sofferenze cedute, pari a 180 milioni, avrebbe pesato sui nostri conti per il 10% degli impieghi, troppi» ha spiegato il direttore generale della Bcc di Roma Mauro Pastore. «Rischiavamo di diventare una banca con un 21% di crediti anomali».

E' ufficiale: la Bcc Roma ha acquisito la Bcc padovana
Da sinistra Novella, Liberati e Pastore

Il nodo. L’importante rete di salvataggio tesa dal sistema del credito cooperativo lascerà comunque scoperti i circa 9mila azionisti di Campodarsego. «Abbiamo acquistato attivi e passivi e non la Bcc Padovana, che è stata messa in liquidazione coatta amministrativa» ha spiegato Pastore. Il valore delle azioni sarà azzerato: complessivamente 5 milioni di euro che non sarà più possibile esigere. «In media si parla di 555 euro per ogni socio» ha aggiunto il dg «e di norma gli azionisti sono clienti di impieghi o di raccolta. Immaginate quale poteva essere per loro l’impatto se questa operazione fosse naufragata». L’interlocutore degli (ex) azionisti sarà il commissario liquidatore. «Ma noi» ha aggiunto Pastore «siamo pronti a realizzare una convenzione con loro per garantire le stesse condizioni commerciali che riserviamo ai nostri soci».

L’operatività. La fine di Banca Padovana come società bancaria comporterà, per i correntisti, il cambio delle coordinate bancarie (Iban). «Il passaggio si concretizzerà nell’ultimo fine settimana di gennaio e comporterà tre giorni di stop» ha precisato Pastore su questo punto. Nel frattempo per i correntisti non cambierà nulla. Per quanto riguarda le insegne delle filiali ci sarà un rebranding che «terrà comunque conto del territorio». Sopra a Bcc di Roma ci sarà infatti scritto “Agenzie Alta Padova” con un richiamo «al periodo più florido dell’istituto». Infine da oggi sarà possibile chiedere il rimborso delle obbligazioni subordinate Bcc Padovana «e pagheremo anche gli interessi fino a venerdì scorso» ha concluso Pastore. Ovvero alla data dell’avvio della liquidazione coatta della Padovana. Si riparte da 60mila clienti, 28 sportelli, 770 milioni di impieghi e circa 300 milioni liquidità.

m.marian@mattinopadova.it

 

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