Belli anche dopo la morte con le alchimie di Beatrice

CINTO EUGANEO. Diciotto anni appena compiuti e una passione, a dir poco, fuori dal comune: la “tanato-estetica”. Beatrice Sanvido, di Cinto Euganeo, è una giovane estetista che, come tante, cerca lavoro: dopo la qualifica professionale ha già fatto esperienza a Padova e a Este, ora si guarda intorno alla ricerca di altre opportunità. E, proprio come tanti altri, ha pubblicato qualche annuncio online, offrendosi come estetista. A suscitare curiosità e stupore, però, è la sua particolare aspirazione: lavorare non solo nei saloni di bellezza, ma anche per le imprese funebri. Come tanato-esteta.
«È una professione serissima» spiega ridendo la ragazza, ormai abituata alle perplessità di amici e parenti, «e altrove ha una certa tradizione. In poche parole mi piacerebbe occuparmi di truccare i defunti, per rendere il loro aspetto più piacevole al momento dell’addio. Ho sempre avuto una certa inclinazione per questo settore: da bambina avrei voluto fare il medico legale, occuparmi di autopsie. Poi ho capito che la medicina non era la mia strada, l’estetica mi attirava di più. Ma ho scoperto, tramite amici, che esiste questa particolare professione: fino a qualche tempo fa non ne sapevo molto, ma mi sono informata e mi piacerebbe specializzarmi. A Padova esiste una formazione ad hoc, ma altrove in Italia esistono brevi corsi intensivi».
Beatrice non ha ancora avuto esperienza diretta, ma ha approfondito la questione con cura: «Alcune tecniche per il trucco sono diverse» spiega, «soprattutto se si tratta di truccare un viso deturpato, magari, da un incidente stradale. In quel caso l’obiettivo è ridurre il più possibile le cicatrici, per restituire al defunto il suo aspetto precedente». Ci vuole stomaco? «Certamente sì» conferma la ragazza, «ma non è quello che mi preoccupa. È un settore ricercato, che richiede un’inclinazione particolare, e penso di averla». Il servizio, nella sua forma più lieve, è in realtà offerto dalla maggior parte delle imprese funebri, senza spese aggiuntive. Poche, però, si avvalgono di una specialista: «Le richieste per trattamenti un po’ più specifici non sono più di una al mese» sostiene Giovanni Santinello, delle Onoranze e Pompe Funebri Santinello, «e in linea di massima si tratta sempre di un trattamento molto soft. Niente di appariscente: il gusto prevalente tende a preferire un ritocco che addolcisca l’aspetto, ma in modo molto naturale».
Non mancano ditte, comunque, che per i defunti offrono servizi specifici: Angeli, di Monselice, propone, per esempio, non solo l’estetica mortuaria, ma anche la consulenza di una antropologa specializzata in tanatologia e tanato-estetica.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova