Benzinaio rapinato dell’incasso del fine settimana

SAONARA. Agguato ieri all'ora di pranzo a un dipendente della stazione di servizio AF Petroli di Saonara: due uomini armati pistola lo hanno fermato vicino alla banca dove stava per depositare l'incasso del fine settimana e si sono fatti consegnare il denaro. La rapina ha fruttato ai malviventi 20mila euro. Erano circa le 13.15 ieri quando Mauro Temporin, 36 anni, di Carceri, ha raggiunto al volante della sua Fiat Punto l'incrocio fra le vie 11 Febbraio e Mazzini di Villatora e stava per parcheggiare in prossimità della Cassa di risparmio del Veneto. All'improvviso una moto di grossa cilindrata con due individui in sella si è affiancata all'auto. Il passeggero della moto con un balzo è sceso e, mostrando minacciosamente la pistola che brandiva a Temporin e alla fidanzata che si trovava nella Punto con lui, ha iniziato a battere violentemente sul finestrino. Il rapinatore ha urlato al benzinaio di consegnare i soldi altrimenti avrebbe sparato. Temporin ha aperto lo sportello consegnando nelle mani del malvivente lo zainetto che conteneva i 20 mila euro che avrebbe dovuto depositare alla Carive. Ai rapinatori è però venuto il dubbio che l'uomo potesse avere una pistola nell’auto, così lo stesso che lo aveva minacciato si é infilato nell'abitacolo e ha frugato nel cassetto in cerca dell'arma. Ma Temporin non aveva alcuna pistola con sé: convinti finalmente di potersi allontanare in sicurezza, i due delinquenti sono scappati a tutta velocitá. Il benzinaio ha subito composto il 112 per dare l'allarme. Sul luogo della rapina sono arrivati i carabinieri di Legnaro, che hanno raccolto dalle vittime dell'agguato la prima ricostruzione dei fatti. Alla rapina, consumata nel giro di pochi concitati secondi, hanno assistito da una certa distanza anche alcuni testimoni, che saranno sentiti dai militari. La stazione di servizio AF Petroli si trova in via Vittorio Emanuele II a Saonara: Temporin era stato incaricato di portare in banca l'incasso del fine settimana della colonnina del self service. Ai carabinieri l'uomo ha riferito che i rapinatori parlavano in italiano ed erano di corporatura robusta. Entrambi avevano il volto celato sotto un casco integrale, motivo per cui mancano dettagli sul loro aspetto.
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