Beve dalla bottiglia in cui aveva sciolto del fertilizzante

Drammatico errore nella notte a Campolongo Maggiore L’uomo corre al pronto soccorso, attivati i carabinieri
Di Elena Livieri
DOTT. BANDINI OSPEDALE PIOVE..BELLUCO
DOTT. BANDINI OSPEDALE PIOVE..BELLUCO

PIOVE DI SACCO. Scende in cucina per bere e, nel buio, prende la bottiglia d’acqua usata per sciogliere del fertilizzante per piante: è finito al pronto soccorso con un bel mal di pancia un cinquantaquattrenne di Campolongo Maggiore.

Per fortuna non ha bevuto molto dalla bottiglia e non ha avuto gravi conseguenze. I medici lo hanno trattenuto in osservazione per qualche ora, senza riscontrare segni di avvelenamento.

Il buffo della storia è che V. V., presentatosi in ospedale l’altra sera intorno a mezzanotte, ha dichiarato di essere sicuro che la bottiglia d’acqua da cui aveva bevuto era sigillata, esattamente come tutte le altre della medesima confezione.

A quel punto è scattata, come da protocollo, la segnalazione da parte dei sanitari ai carabinieri che sono intervenuti al pronto soccorso.

Ma giusto un cieco poteva non vedere che la bottiglia incriminata non conteneva acqua bensì un liquido giallo paglierino, molto simile alla cedrata. Probabilmente fertilizzante per piante, come risulta da un primo controllo degli stessi carabinieri.

V. V. evidentemente non ha voluto ammettere la sua leggerezza e sbadataggine, ma, secondo i militari, è escluso in modo categorico che la bottiglia incriminata fosse sigillata e soprattutto che, a occhio nudo, non si potesse vedere chiaramente che ciò che conteneva non era semplice acqua.

Il contenitore, con il liquido giallo rimasto, è stato sequestrato dai carabinieri, insieme alle altre bottiglie della stessa confezione rimaste a casa del cinquantaquattrenne. Ora dovrà essere il magistrato a decidere se sottoporre il tutto ad analisi.

Pare comunque scongiurata qualsiasi ipotesi di avvelenamento doloso dell’acqua in confezione integra, come è invece accaduto in passato quando si era scatenata una vera e propria psicosi per l’acqua alla candeggina.

Ora all’uomo di Campolongo non resta che pregare San Giovanni apostolo ed evangelista, invocato contro gli avvelenamenti e le intossicazioni alimentari.

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