Biberon superalcolici, Romito chiude il Joint
Il presidente del Mappaluna punisce i giovani ideatori del cocktail da asporto: li denuncerò. L'assessore Carrai: «Un tentativo goffo e maldestro di aggirare le nostre decisioni. Questa non è cultura»

I GESTORI DEL JOINT I ragazzi con uno dei famigerati «biberon» acquistati per i superalcolici da asporto
PADOVA. Altro che biberon superalcolici. La trovata dei gestori del «Joint», circolo attivo nel fine settimana negli spazi del Mappaluna, è esplosa nelle loro mani come una bomba. Il presidente Norino Romito li ha sfrattati. Per sempre.
È l'ultimo capitolo della vicenda che ruota attorno a via Bernina, colpita ormai da una settimana dall'ordinanza firmata dal sindaco Zanonato: documento che impone alla discoteca «Love» la chiusura all'una di notte e ai circoli il divieto di somministrazione di cibi e bevande sempre dall'una in poi. A questo punto i ragazzi del «Joint», circolo ricreativo nato per ospitare musica dal vivo all'interno del Mappaluna, hanno deciso di raggirare l'ostacolo creando il "cocktail in bottiglia". In sostanza hanno acquistato contenitori in plastica da mezzo litro da riempire con superalcolici. In questo modo i clienti avrebbero potuto acquistare il drink prima dell'una, godendo poi della scorta fino a tarda ora. L'iniziativa è stata pubblicizzata attraverso un manifesto in cui come testimonial era stato inserito un grande bevitore: Homer Simpson.
Norino Romito, 62 anni, presidente del Mappaluna dal 2008, è un fiume in piena: «Ho convocato i ragazzi e ho fatto togliere l'insegna: il "Joint" non esiste più. L'ho chiuso perché non è possibile pensare di poter aggirare le ordinanze del sindaco. Non solo non avranno più la possibilità di organizzare serate, ma non darò mai più il Mappaluna ad altre associazioni. Se faccio errori, voglio essere io a farli. Ora sto valutando di denunciare i ragazzi per questa orrenda provocazione. L'ordinanza di Zanonato può avere solo influssi positivi in questo quartiere».
La notizia dei biberon superalcolici, anticipata dal
mattino
, ha indispettito non poco palazzo Moroni. «Un tentativo furbesco e maldestro di aggirare il provvedimento - commenta l'assessore alla Polizia municipale Marco Carrai - Bere bombe alcoliche e fare cassa non c'entra nulla con la cultura. Ho la consapevolezza che siamo andati nella direzione giusta. Queste forme di divertimento vanno eliminate». Oggi l'assessore Carrai avrà un incontro con i gestori dell'Unwound, pure loro colpiti dal «coprifuoco»: «Noi restiamo disponibili al dialogo, con chi dimostra di usare la testa».
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