Biblioteca Savonarola il trasferimento è fatto Il Centro Donna spera

C’è fermento nel quartiere Sud Ovest. Il trasferimento della biblioteca Savonarola è ormai cosa fatta e la liberazione dei locali di via Tripoli apre nuovi scenari per il futuro del Centro Donna. La biblioteca ha chiuso i battenti il 24 dicembre per traslocare in piazza Napoli dove sarà inaugurata a giorni. Uno spostamento che porterà i circa cinquemila volumi a stretto contatto con un’area dove si svolgono incontri e iniziative culturali, ma che ha generato qualche malumore nel quartiere Palestro.
Se infatti i servizi di prestito sono rimasti attivi appoggiandosi al Circolo Auser di via Varese, gli abitanti hanno vissuto la novità come la privazione di un servizio molto fruito. Mentre il collettivo Infospazio Chinatown lamenta la chiusura forzata della sua biblioteca dopo lo sgombero dalla sede occupata in piazza Caduti della Resistenza, un gruppo di genitori ha ottenuto un incontro con l’assessore al Sociale Marta Nalin. Copione che ripercorre quello già visto nel novembre 2016, quando il comitato Palestro 30 e lode si era schierato contro il trasferimento (poi naufragato) della biblioteca in zona Chiesanuova voluto dall’amministrazione del precedente sindaco Bitonci.
Stavolta l’operazione è andata in porto e ci potrebbero essere risvolti positivi per un altro fiore all’occhiello della zona. A dividere lo stabile con la ex biblioteca al civico 3 di via Tripoli è infatti il Centro Donna che accoglie le vittime di violenza. Di un possibile ampliamento si parla ormai da otto anni e l’argomento è in fase di discussione in Comune. Al momento nelle sale al piano terra sono state eseguite piccole manutenzioni ma, comunica palazzo Moroni, non è ancora stata scelta una destinazione d’uso.
La direzione del centro è fiduciosa, anche per questioni di privacy e sicurezza: «È opportuno avere uno spazio esclusivo sia per la delicatezza dei servizi offerti sia perché è capitato in passato di ricevere viste poco gradite da parte di individui maltrattanti che metterebbero a rischio l’incolumità di altri utenti», commentano. «Ci auguriamo che l’ottimo rapporto che abbiamo con il Comune porti presto buoni frutti».
Serena De Salvador
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