Bidelli e assistenti con diplomi falsi i licenziamenti salgono a quota 24

Sono stati individuati grazie al lavoro degli Uffici scolastici «Vicenda amara, tra una settimana il bilancio definitivo»
Una bidella cammina in un corridoio il primo giorno di scuola al liceo Newton di Roma, oggi 12 settbre 2011 a Roma..ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Una bidella cammina in un corridoio il primo giorno di scuola al liceo Newton di Roma, oggi 12 settbre 2011 a Roma..ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Sono saliti a 24 (prima erano 12) i bidelli e gli assistenti amministrativi che sono stati licenziati dall’amministrazione scolastica regionale. Nel momento in cui erano stati assunti per il primo anno di lavoro, avevano presentato titoli fasulli ottenuti in scuole private del sud, che non erano state riconosciute neanche come istituti paritari. La maggioranza dei furbetti che con i loro documenti falsi avevano sottratto il posto ai colleghi in graduatoria, è stata mandata a casa e licenziata in tronco dagli stessi presidi. Nelle scuole padovane, però, non sono mancati casi in cui alcuni collaboratori e assistenti che, sentendo puzza di bruciato, si sono dimessi cedendo, di fatto, il posto a chi lo meritava in base al punteggio in graduatoria.

Ventiquattro furbetti

I 24 furbetti individuati grazie al lavoro che stanno effettuando sia l’Ufficio Scolastico Regionale, guidato dalla nuova direttrice Augusta Celada e sia i singoli Uffici Scolastici Provinciali, tra cui quello di Padova, coordinato da Roberto Natale (successore di Andrea Bergamo dal primo gennaio), sono a macchia di leopardo. Alcuni lavoravano in scuole del centro e della Cintura, ma anche in quelle della Bassa e dell’Alta. Un caso si è verificato anche in una scuola cittadina, che fa parte dell’Undicesimo Comprensivo Statale, attualmente guidata Concetta Ferrara. Le indagini, che stanno andando avanti anche con il supporto del settore istruzione della Regione Veneto, sono ancora in corso e si concluderanno alla fine di febbraio.

Falso in atto pubblico

«Solo alla fine del mese potremo avere il consuntivo preciso di quanti siano i collaboratori e gli assistenti amministrativi che sono accusati di falso in atto pubblico» sottolinea il provveditore agli studi Roberto Natale. «Dobbiamo aspettare ancora una settimana prima di un commento definitivo a tutta questa vicenda amara». Nel frattempo procede il lavoro dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, guidato da Luisa Franzese che, in stretta collaborazione con le Procure della Repubblica di Napoli, Salerno ed Avellino, continua a mettere sotto accusa le scuole private che, a pagamento, hanno fabbricato i titoli falsi utilizzati dal personale Ata, che, in genere, lavora nelle scuole del Veneto, della Lombardia e di altre regioni del nord. Tra le scuole già individuate anche un istituto, che si trova a Nola, in provincia di Napoli e un altro a Castel San Giorgio, il paese vicino Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. Anche i sindacati padovani si schierano: «Nessun tipo di scusante» osserva Carlo Salmaso, coordinatore storico dei Cobas-Scuola e docente al Severi. «Chi non rispetta la legge è giusto che sia licenziato. Anche perché ha tolto il lavoro a chi ne aveva effettivamente pieno diritto. Le scuole private del Sud, ma anche del Nord, che regalano diplomi e titoli fasulli dietro congrue somme di danaro? Come mai il Miur non effettua i doverosi controlli annuali? ». —

Felice Paduano

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova