Bido Costruzioni in crisi Tutti in cassa integrazione

PIOVE DI SACCO. Una delle aziende più solide del panorama economico piovese chiede la cassa integrazione per tutti i dipendenti: la scure della crisi si abbatte senza pietà contro la Bido Secondo Costruzioni Spa, da tre generazioni leader nell’edilizia. Ieri mattina vertici aziendali, i sindacati del settore di Cgil, Cisl e Uil e Comune di Piove di Sacco sono stati convocati in Provincia. Sul piatto la richiesta da parte della Bido Costruzioni della cassa integrazione per i suoi 42 dipendenti, ovvero la totalità della forza lavoro: dirigenti, impiegati e operai. All’orizzonte sembra profilarsi la paralisi dell’attività che avrà enormi ricadute anche sull’indotto. E l’azienda non esclude i licenziamenti. «Paghiamo il fatto che si è costruito troppo in passato», l’analisi del presidente Alberto Bido, «e che il mercato immobiliare è in forte crisi da anni. Si costruisce meno e si vende poco. Molti progetti rimangono nel cassetto anche per colpa della stretta creditizia. Dispiace dirlo, ma dovremo ristrutturare profondamente l’azienda, è una scelta obbligata che comporterà quasi certamente una riduzione del personale. Da parte nostra è fermo l’impegno per proseguire l’attività, ma è inutile nascondere i problemi. Sono convinto che ne usciremo, ma con le ossa rotte». Per il Comune ha partecipato al tavolo l’assessore Giuliano Marella: «L’azienda», sottolinea, «aveva già fatto richiesta a gennaio della cassa integrazione per una ventina di dipendenti. Ora la richiesta riguarda tutti i 42 lavoratori. Il problema è legato a un’ulteriore diminuzione dei volumi di lavoro. La preoccupazione da parte nostra è altissima», confessa l’assessore, «perché quello dell’edilizia è uno dei settori storicamente più incisivi e solidi del tessuto economico del nostro territorio. Inoltre ci saranno pesanti ricadute anche sull’indotto». La situazione del settore edile, del resto, si presenta drammatica in tutta la regione. Lo ha sottolineato il direttore dell’Ance Leonardo Pesadori, presente all’incontro. Ogni giorno all’associazione dei costruttori giungono purtroppo notizie di imprese in gravi difficoltà, di fallimenti e chiusure. «Auspico che l’azienda possa riprendersi», prosegue Marella, «e che superi questa fase critica». Molto preoccupato anche il sindaco Sandro Marcolin: «Quando sono i pilastri della nostra economia che traballano», l’amaro commento, «la situazione è davvero grave. Siamo prigionieri di un modello economico che non funziona più e non ne abbiamo ancora trovato uno alternativo».
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