Bilancio senza polemiche aperture a Libero arbitrio

Bitonci isolato, Giordani “corteggia” il gruppo di Cavatton accettandone 30 idee Ok anche alla proposta Ascierto: ex poliziotti nei parchi. Critico l’M5S: «Bocciato»

«In politica bisogna guarire i mali, non vendicarli». La citazione di Napoleone III, accuratamente selezionata da Matteo Cavatton, racconta un clima diverso in consiglio comunale. Dalle contestazioni organizzate e le urla sguaiate a una quarantina di emendamenti dell’opposizione recepiti dal sindaco e inseriti nel bilancio di previsione 2018. La maggior parte sono del gruppo “Libero arbitrio”, creato da Cavatton, Turrin e Cappellini, alla prima uscita nell’aula di Palazzo Moroni. Con l’ex sindaco Massimo Bitonci, assente giustificato e politicamente isolato, che veleggia verso Montecitorio, la discussione sul bilancio si esaurisce senza eccessive polemiche, nonostante i 254 emendamenti.

Il nuovo asse. Con 68 emendamenti inammissibili, ne restano 182 ammessi. Ben 48 sono stati recepiti dal sindaco: 12 della maggioranza e 36 dell’opposizione, dei quali 32 di “Libero arbitrio” e solo 4 tra lista Bitonci, Lega e FI. «Sono un sindaco civico e posso permettermi di assumere le decisioni senza arroganza e senza pregiudizi. Se una proposta è buona si accetta e questo abbiamo fatto senza guardare al colore politico – ha spiegato Giordani – Spero ora si apra una fase di maggiore tranquillità, lontana dalle liti e dalle strumentalizzazioni perché è questo che i padovani mi chiedono ogni giorno». «Il nostro disegno strategico è dialetticamente alternativo, senza compromessi o cedimenti», ha replicato Cavatton con l’addendum: «Le proposte giuste le voteremo, ma verificheremo compiutamente quanto la maggioranza abbia a cuore il bene della città». Il nuovo gruppo ha comunque votato contro il bilancio.

Il dibattito. A contestare polemicamente le politiche della giunta non resta che la pasionaria forzista Eleonora Mosco: «Tutto per gli immigrati, niente per i padovani. Questo è in sintesi il bilancio che presentate alla città. Vi consiglierei di invertire i fattori», ha obiettato. Critico anche il “grillino” Simone Borile: «Una visione della città priva di un piano di sviluppo. Da professore, se uno studente mi dovesse relazionare quanto ha fatto l’amministrazione, non avrei dubbi nell’esprimere una sonora e impietosa bocciatura».

Gli emendamenti. Tra le idee accolte da Giordani c’è anche la possibilità, presentata qualche settimana fa dall’esponente di Fdi Filippo Ascierto, di pensare a una convenzione con le associazioni d’arma per la vigilanza dei parchi pubblici. Tra le proposte di “Libero arbitrio” accettate: promuovere il rilancio del Pedrocchi, l’utilizzo delle vetrine dei negozi sfitti per promuovere le manifestazioni della città, l’interramento dei contenitori di rifiuti favorito negli interventi privati con la riduzione della Tari. Forza Italia (emendamento Mosco) porta a casa una cabina di regia per la pianificazione degli eventi culturali, mentre Vanda Pellizzari (neo-capogruppo della lista Bitonci) ottiene la valorizzazione di via Dante, maggiori controlli contro i commercianti abusivi e più illuminazione. Per la maggioranza invece Daniela Ruffini promuove un nuovo piano del commercio contro i nuovi ipermercati, mentre tutto il gruppo di Coalizione civica punta l’attenzione sulla limitazione del traffico di attraversamento, la creazione di una nuova commissione pari opportunità e il teleriscaldamento con l’inceneritore. Stefano Ferro è riuscito a spostare 400 mila euro per l’eliminazione delle barriere architettoniche, mentre Antonio Foresta ha trovato i soldi per rendere finalmente realtà i “parcheggi rosa” dedicati alle donne incinta, di cui si parla dal 2006.

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