Bimbo se la fa addosso a scuola, la bidella lo fa pulire dal fratellino

PADOVA. Un ragazzino di una scuola pubblica, a Padova città, se la fa addosso perché la maestra tarda a dargli il consenso per andare in bagno. A questo punto la docente chiama la bidella di turno per fare pulire. La collaboratrice, però, si rifiuta di sporcarsi le mani e va chiamare in un'altra classe dell'istituto il fratello maggiore dell'alunno in questione. Tutti e due vivono in un famiglia numerosa, di cittadinanza italiana. In pratica, alla fine, è proprio il fratellino, più grande di due anni, a portarlo in bagno ed a pulirlo per bene. Appena i genitori sono venuti a conoscenza dell'episodio, hanno ritenuto opportuno rendere pubblica la storia capitata al figlio di sette anni.
Immediata la presa di posizione del dirigente dell'ufficio scolastico provinciale e del sindacato confederale. "La bidella, che si è rifiutata di sporcarsi le mani, merita di essere sanzionata - sottolinea Tiziano Sandonà, della segreteria provinciale della Cisl-Scuola - Nel mansionario dei collaboratori, contenuto all'interno del contratto nazionale di lavoro, è scritto, in grande evidenza, che devono provvedere, in caso d'emergenza, anche all'igiene personale degli alunni minori. Conosco tante bidelle che, in questi casi, non hanno alcun problema".
Più moderato il commento del Provveditore agli Studi. "La vicenda va analizzata sotto tutti gli aspetti - osserva Andrea Bergamo - Mi metterò innanzitutto in contatto con la preside della scuola, dov'è accaduto il fatto, per conoscere tutti i dettagli della vicenda. A prima vista, però, non mi pare che la collaboratrice possa e debba essere sanzionata. Ad una prima lettura del mansionario contrattuale, infatti, in questi casi l'intervento diretto è previsto solo quando si tratta di ragazzini portatori di handicap. Naturalmente, quindi, non dico che abbia fatto male, ma non dico neanche che abbia fatto bene. In questa singola vicenda siamo ai confini tra i due aspetti del problema. Dal punto di vista etico avrebbe fatto meglio a sobbarcarsi il fardello in questione in prima persona. Insomma se avesse provveduto da sola a pulire il ragazzino, avrebbe acquisito un merito in più, ma dal punto di vista professionale e lavorativo non la possiamo e dobbiamo punire".
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