«Bisogna battere il centrosinistra La caserma di Giarre? Ai cittadini»

IGNAZIO LA RUSSA Insieme a Davide Faggion
IGNAZIO LA RUSSA Insieme a Davide Faggion
 
ABANO.
In una giornata importante, dopo la visita al 51º stormo dell'Aeronautica militare, di stanza all'aeroporto di Istrana, il ministro della difesa, Ignazio La Russa, è intervenuto ieri a sostegno del candidato sindaco del Pdl Davide Faggion.
 «Il confronto non è contro la Lega, anche se qui non corre assieme - ha esordito - ma per battere il centrosinistra. Loro hanno impostato una lotta contro Berlusconi incassando solo sconfitte in parlamento, anche nel voto segreto quando alcuni dei loro hanno votato per noi. Contavano sull'appoggio di chi si è dissociato, pochi in verità, ma hanno perso. Nel caso di Abano - ha proseguito - l'orientamento è diverso e questa è la dimostrazione che il problema è a monte, non nei paesi più piccoli dove c'è spazio per la ragione». Sensibilizzato sul problema della caserma di Giarre e del possibile utilizzo pubblico delle strutture sportive ha risposto: «Ci attiveremo in tal senso. E' chiaro che se una struttura è da utilizzare a favore del cittadino bisogna trovare le formule per concederla. Preciso che se un sindaco di centrosinistra mi chiedesse di aiutarlo in questo, lo farei anche per lui, basta che non mi dica che vuole usarla esclusivamente per gli extracomunitari. Allora direi no, le strutture pubbliche sono a favore di tutti». Anche sul problema dei militari colpiti dal radon nell'ex base del Venda, La Russa è intervenuto, rassicurando che sarà fatto il possibile per far luce sui fatti, «nulla può essere lasciato al caso», ha precisato. Inevitabilmente il discorso è volato al problema della sicurezza nazionale, dopo la morte di Bin Laden: «Il rischio terrorismo è dal 2001 che esiste e non è mai venuto meno - ha ribadito - Speriamo che dopo la morte del loro leader il fenomeno abbia uno scollamento. Per quanto riguarda la Libia, invece, abbiamo deciso di intervenire direttamente anzichè limitarci a lanciare missili sulle stazioni radar, cambiando la nostra linea iniziale, altrimenti avrebbero anche potuto accusarci di essere amici e complici di Gheddafi, quando lui ha iniziato a bombardare il suo popolo. La nostra presenza eviterà una carneficina e, una volta ristabilito l'ordine, si porrà rimedio al problema dei profughi».

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