«Bocce e bestemmie, non se ne può più»
Selvazzano: gli abitanti delle case vicine protestano contro i maleducati del circolo anziani

NASTRO ANTI-URINA. Il muretto viene spesso lordato
SELVAZZANO.
«La situazione non è più tollerabile», sostengono gli abitanti di via Ceresina, la strada di Selvazzano che confina con il parco degli Alpini. Ormai da tempo sono in guerra con i soci del circolo ricreativo anziani (Cra) che ha sede all'interno del giardino pubblico. «Gli anziani utilizzano il campo da bocce a tutte le ore, spesso giocano già alle 6 del mattino e fino anche alle 23.30 e oltre - dice A.G. parlando a nome dei residenti -. Il regolamento prevede che il parco sia aperto dalle 8 alle 20, ma numerosi soci hanno le chiavi e lo utilizzano come fosse casa propria». A.G. racconta di anziani che senza il minimo rispetto per chi vive al confine con il giardino, o per gli altri utilizzatori del parco, provocano continui schiamazzi, bestemmiano e urlano tra loro o contro i bambini che le mamme portano a giocare; troppo spesso ubriachi, non utilizzano i servizi annessi al circolo ma urinano contro le recinzioni delle case. «Ho provato anche a recintare con nastro lo spazio verso casa mia, ma non serve - aggiunge -. Un grosso problema inoltre è dato dal gioco delle bocce. Si sentono i colpi a qualunque ora, anche in quelle dedicate al riposo. Abbiamo fatto presente più volte la questione, ma senza alcun risultato; anzi sentendoci come risposta insulti e il consiglio a cambiare casa. Non c'è un minimo di educazione, e sono gli stessi anziani che urlano contro i bambini perché infastidiscono giocando». Non è una novità la tensione fra gli anziani e i genitori che accompagnano i figli al parco. In passato si sono verificati episodi spiacevoli: mamme che protestavano per il modo in cui venivano trattati i loro bambini, anziani che consigliavano le mamme di portare i piccoli a giocare altrove perché disturbavano la concentrazione dei giocatori di bocce. All'interno del Parco Alpini è stato costruito un campo regolamentare, i soci si sono affiliati alla Federazione italiana gioco bocce e organizzano anche tornei. «Il Cra spadroneggia, ci dà la colpa di abitare vicino al parco e dobbiamo chiuderci in casa - chiude A.G. -. Ci siamo rivolti alla polizia municipale, ma non abbiamo ottenuto nulla. Chiediamo perché non si riesce a isolare il Cra dal parco giochi dei bambini, che sono costretti a sentire cose irripetibili. Ci appelliamo a chi può intervenire, vorremmo anche capire come viene gestito il Cra, se è regolare che venda alcolici e possieda tante copie delle chiavi del parco che dovrebbe essere a disposizione di tutti i cittadini».
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