Boscolo Meneguolo: «Gestione societaria da prendere a modello»

Quando si dice tramandare una tradizione. Praticamente metà del gruppo di ultras della Tribuna Fattori che ieri ha celebrato Marino Puggina, non era nemmeno nato quando il Padova conquistava la sua ultima promozione in Serie A. Le immagini degli eroi di Cremona le hanno viste solo su Youtube, le parole del presidentissimo ascoltate da vecchie registrazioni. Eppure, il suo lascito è ancora tremendamente attuale. Può sembrare un paradosso, ora che la società è per la prima volta nella sua storia in mani straniere, ma il presidente di oggi, Daniele Boscolo Meneguolo, ha reso omaggio a Puggina promettendo di portare avanti la sua filosofia societaria: «A Marino dobbiamo solo dire grazie per quanto ha fatto per la realtà imprenditoriale padovana e per il calcio. La sua gestione societaria è per noi un modello di riferimento. Il modo in cui si è avvalso di persone competenti e fidate è lo stesso che vogliamo portare avanti noi. Raccogliamo un testimone importante e faremo il massimo per onorarlo».
Al fianco di Boscolo c’era anche Roberto Bonetto, l’ultimo presidente padovano che cinque anni fa ha ospitato Puggina per l’ultima volta allo stadio: «Per me è stato un onore poterlo conoscere. Ha reso il Padova grande in Italia e lo ricorderemo sempre per questo».
E per questo lo ricordano tantissimi tifosi che ieri hanno raggiunto la Basilica di Santa Giustina con striscioni, bandiere e anche corone di fiori, come quella portata dal club Amissi. Tante le testimonianze toccanti, tra tutte quelle della tifosa Giovannna Acquario, che non è potuta esserci perché vive a Genova dove da 30 anni combatte contro la sclerosi multipla: «Ma mi ricorderò per sempre il telegramma che Puggina mi fece recapitare in ospedale nel 1990 dandomi grande forza e coraggio». —
s.v.
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