Botti vietati, consiglio comunale diviso

Clai (M5S): «La nostra proposta è stata scippata da maggioranza, Pd e Lega»
BELLUCO - FOTO PIRAN - ALBIGNASEGO - ASSESSORI E CONSIGLIERI NUOVA AMMINISTRAZIONE.CONS CLAI
BELLUCO - FOTO PIRAN - ALBIGNASEGO - ASSESSORI E CONSIGLIERI NUOVA AMMINISTRAZIONE.CONS CLAI

ALBIGNASEGO. Un'ordinanza anti-botti che vieti lo scoppio di petardi e fuochi d'artificio ad Albignasego in occasione del prossimo Capodanno: a proporla con una mozione in discussione nel prossimo consiglio comunale è la consigliera del Movimento 5 stelle, Rossella Clai. «Chiediamo un atto di responsabilità» spiega la consigliera «per evitare inquinamento atmosferico e conseguenze negative a persone, animali domestici e selvatici. La medesima proposta, avanzata sempre dal M5S nella passata consiliatura, non aveva trovato appoggio, ma convinta che debba venire garantito il benessere a persone, animali e ambiente l'ho presentata pure io, facendo partire anche una petizione online che ha raccolto già quasi 400 adesioni». Un'idea parsa buona anche al resto dei consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione. Consiglieri che, nella riunione dei capigruppo svoltasi giovedì, hanno affrontato la questione giungendo a ipotizzare di presentare in consiglio una mozione in maniera congiunta. Hanno chiesto alla consigliera Clai di ritirare la sua, ma lei si è opposta. «La maggioranza ha proposto anziché un'ordinanza (molte di quelle emanate in altri Comuni sono state impugnate), di modificare l'articolo 38 del regolamento di Polizia urbana» scrivono i capigruppo in una nota congiunta «vietando ad esempio lo sparo di botti nei parchi pubblici e in presenza di animali domestici. È parso a tutti più corretto incaricare gli uffici comunali di svolgere una verifica giurisprudenziale e di proporre poi un testo condiviso. La consigliera Clai però non ha voluto ritirare la propria mozione. La maggioranza e i consiglieri del Pd e della Lega Nord proporranno la propria». Rossella Clai motiva la sua decisione con il fatto che la sua mozione «è frutto del lavoro di un intero gruppo e per correttezza il consiglio avrebbe dovuto farmela presentare e votare a favore, trasferendola successivamente negli uffici comunali per tutte le verifiche». (cri.s.)

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