Botulino nel minestrone precotto: 33enne finisce in rianimazione

SAN GIORGIO DELLE PERTICHE. Ricoverato in Rianimazione dopo aver mangiato una zuppa di legumi e cereali refrigerati. Caso di botulismo nel Camposampierese, a rimanere intossicato è un uomo di colore di 33 anni, che è in cura in Terapia intensiva a Camposampiero. È vivo grazie al tempestivo responso dell’Istituto zooprofilattico di Legnaro, che ha permesso la somministrazione in tempi rapidi di anatossina: non appena avuta la conferma che si trattava del batterio, l’Usl 15 ha provveduto a sottoporre il trentatreenne alla terapia.
Per un piatto di minestra. Responsabile dell’avvelenamento sarebbe una vaschetta di “Zuppa di legumi e cereali” precotta del marchio “Terra e vita” prodotto dalla ditta Zerbinati di Borgo San Martino (Al). Il lotto interessato è il B0803-A, con data di scadenza 26 marzo 2014. A confermare il caso è il Sisp (Servizio di igiene e sanità pubblica) dell’Usl 15 Alta Padovana diretto dalla dottoressa Anna Puppo, che ha eseguito un’indagine epidemiologica individuando quali potevano essere i cibi responsabili, rintracciandoli in casa dell’intossicato: sono stati trovati e analizzati resti della zuppa che, per fortuna, nessun familiare aveva toccato.
Le analisi. L’alimento è stato inviato all’Istituto zooprofilattico, che a tempo di record ha fornito l’analisi definitiva con il riscontro dellla tossina botulinica di tipo B. In questi casi il tempismo è fondamentale. Il trentatreenne aveva mangiato la zuppa mercoledì 19 marzo, durante la pausa pranzo, nella ditta in cui lavora; l’aveva comperata qualche giorno prima in un supermercato. Ma ha detto di avere avvertito i primi sintomi il giorno dopo. Un ritardo compatibile con la latenza. Non si è però recato in ospedale. La notte di giovedì ha avuto un peggioramento, che venerdì 21 l’ha costretto a farsi portare all’ospedale “Pietro Cosma”. Il medico che l’ha visitato ha sospettato l’avvelenamento da botulino e allertato il Sisp, che si è subito attivato. Domenica è arrivata la conferma da Legnaro e ieri il direttore generale Usl 15 Francesco Benazzi ha inviato la comunicazione di sicurezza al Ministero della Salute.
L’allerta. Ieri pomeriggio il Ministero ha proceduto all'attivazione dell’“allerta alimentare», con la pubblicazione dell'avviso urgente sul proprio sito ufficiale. «La zuppa di legumi e cereali marchio “Terra e vita” prodotto dalla ditta Zerbinati di Borgo San Martino (Al), lotto B0803-A, con data di scadenza 26 marzo 2014, è risultata positiva per presenza di tossina botulinica a seguito di analisi effettuate su una confezione aperta. Ricoverata per botulismo alimentare la persona che ha consumato l'alimento», scrive il Ministero sul suo sito. «Attivate tutte le procedure di ritiro e richiamo dal mercato. Sono in corso ulteriori indagini e pertanto l’avviso sarà aggiornato sulla base di eventuali nuove informazioni. Si invitano pertanto tutti i consumatori eventualmente in possesso del lotto specificato a non consumarlo e a consegnarlo all’unità sanitaria di competenza - Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione».
La casa produttrice. Per la Zerbinati, azienda nata nel 1970 e presente con due stabilimenti sul mercato delle verdure fresche pronte al consumo e delle zuppe fresche, è un duro colpo. Soprattutto inatteso. La “Zuppa” della linea precotti è l’unico alimento interessato al botulismo fra le decine di prodotti. «Ipotizziamo la mal conservazione da parte dell’acquirente», dichiara Gianluca Zerbinati, responsabile della qualità. «Faremo eventuali verifiche, ma posso già anticipare che il nostro processo produttivo non ha alcun tipo di problema».
Le condizioni dell'uomo. Resta in prognosi riservata ma è in via di miglioramento il 33enne ricoverato all'ospedale di Camposampiero. Il giovane resta intubato nel reparto di Rianimazione ma in queste ore starebbe lentamente recuperando la motilità agli arti, dopo la paresi provocata dall'infezione. Il direttore sanitario dell'Ulss 15 Sandro Artusi ha parlato di un caso estremamente raro e grave, ma i sanitari sono comunque ottimisti sulla capacità di recupero del 33enne.
La versione dell'azienda. Questo il comunicato diramato dall'azienda Zerbinati srl, proprietaria del marchio "Terra & Vita": "Sono state immediatamente eseguite da Ispettori Asl una serie di prelievi a campione su tutto il prodotto presente nei magazzini per dimostrare l’assoluta genuinità e sicurezza dei nostri prodotti. Le approfondite ispezioni della Asl di Alessandria non hanno riscontrato alcun problema o presenza di non conformità sull'intero processo produttivo e hanno inoltre accertato la sua validità per quanto concerne il rispetto degli standard di sicurezza alimentare, confermata anche dalla certificazione internazionale IFS, uno degli standard relativi alla sicurezza alimentare riconosciuto dal Global Food Safety Initiative (GFSI), di cui l’Azienda è dotata dal 2007. Per tale motivo la stessa Asl non ha ritenuto di emanare alcun provvedimento di sospensione della nostra attività".
"Nel rispetto e nell’attesa dei risultati definitivi sui controlli effettuati, l’Azienda si permette pertanto di ipotizzare che il prodotto sia uscito sano e sicuro dal suo stabilimento e che la presenza di tossina botulinica riscontrata nel residuo del prodotto si possa imputare a fattori estranei al ciclo produttivo o di confezionamento, quale ad esempio una errata modalità di conservazione o di gestione del prodotto.Tutte le fasi di produzione mirano ad abbattere la presenza di botulino, come dimostrato dai rilievi analitici eseguiti sui prodotti. Il trattamento termico ed il mantenimento costante della catena del freddo rappresentano una garanzia fondamentale per abbattere il rischio di formazione della tossina botulinica".
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