«Brembana-Rolle» I sindacati: mostrino il piano industriale

La notizia della fusione tra l’azienda meccanica padovana Rolle, fondata nel 1935 dalla famiglia omonima e con stabilimento ad Albignasego (Strada Battaglia)e la Brembana Costruzioni Industriali di Valbrembo (Bergamo), è stata accolta dai sindacati di categoria senza pesanti preoccupazioni.
«L’operazione finanziaria tra le due aziende ci era stata già comunicata, a livello informale, con largo anticipo – sottolinea Andrea Donegà, della segreteria provinciale della Fiom-Cgil-. Ci hanno già detto una prima volta che la fusione non comporterà alcun problema occupazionale e che, anzi, la decisione presa dalla proprietà padovana va nella direzione del rilancio futuro della produzione a tutti i livelli. Comunque, noi abbiamo già chiesto un incontro urgente con gli amministratori dello stabilimento di Strada Battaglia. Sarà quella l’occasione in cui ci sarà presentato, nei minimi dettagli, il piano industriale per i prossimi anni. Una cosa è certa: l’occupazione non si tocca. Neanche di una sola unità».
Questa, del resto, è stata la garanzia data anche dal Fondo Xenon private equity V che assumerà il controllo del 75% del nuovo gruppo. Il rimanente 25%, invece, come riferito nell’edizione di ieri che nel titolo riportava il nome errato dell’azienda padovana, resterà nelle mani di esponenti delle famiglie fondatrici delle due imprese e di Marco Rottoli, ex direttore generale di Brembana e futuro a.d. del nuovo gruppo.
Vogliono conoscere il piano industriale quanto prima possibile anche Gianni Castellan e Luca Gazzabin, della Fim-Cisl, impegnati in questi giorni al direttivo nazionale della categoria in corso a Pesaro. «Siamo pienamente d’accordo con la posizione di Donegà- dice il segretario Castellan -. L’occupazione non si tocca. Di questi tempi anche un solo posto di lavoro è sacro». Alla Rolle lavorano 80 tute blu, ma con l’indotto arrivano a 120. Alla Brembana è occupato, più o meno, lo stesso numero di lavoratori.
A questo punto le due aziende, che hanno deciso l’aggregazione, saranno controllate dal fondo italo-svizzero Xenon, mentre il restante 25% è ancora nelle mani di Paola Valeria Jovinelli, figlia dell’ex titolare della Brembana e di Alessandro Rolle, che ha rilevato le altre quote in mano ad altri membri della famiglia. Entrambe le aziende producono componenti di carpenteria metallica anche per l’industria petrolifera e navale. Insieme formano un gruppo di 60 milioni di euro.(f.pad.)
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