Brillo all’uscita dall’ospedale: ginecologo condannato

PADOVA. La perizia lo ha messo in croce: quei farmaci che aveva dichiarato di assumere non condizionano l’esito dell’alcoltest. E lui, sottoposto al doppio controllo di legge, era risultato ben oltre il limite tollerato per guidare di 0.50 microgrammi di alcol per litro di sangue: 1,12 al primo accertamento e 0,98 al secondo. Così il gup padovano Mariella Fino ha inflitto una condanna a due mesi di reclusione (pena sospesa) e 800 euro di ammenda al dottor Erich Cosmi, in servizio nella Clinica di ginecologia e ostetricia dell'Azienda ospedaliera nonché ricercatore alla facoltà di Medicina.
Una pattuglia della Polstrada lo aveva fermato al volante del suo fuoristrada all’uscita dell’ospedale dove aveva svolto la guardia notturna. E lo aveva trovato positivo. Inevitabile la denuncia per violazione dell’articolo 186/B del codice stradale. Su richiesta della procura, il gip aveva emesso un decreto penale di condanna a 3000 euro a carico del medico-automobilista. Cosmi ha impugnato il provvedimento, spiegando di essere affetto da una patologia cronica alle vie respiratorie e di assumere due particolari tipi di farmaco a base di alcol. Il giudice aveva incaricato un esperto di verificare se ciò fosse possibile. Il dottor Giampietro Frison del laboratorio di Igiene ambientale e Tossicologia forense dell’Usl 12 di Venezia ha ritenuto che, singolarmente assunti, i due medicinali non influiscano sul test alcolemico.
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