Buco in Prefettura a Padova, spariti 100 mila euro: sospettata una funzionaria

L’ammanco rilevato dal prefetto Franceschelli. Lei si difende: "C'è un ricorso pendente per demansionamento"
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - NUOVO PREFETTO RENATO FRANCESCHELLI
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - NUOVO PREFETTO RENATO FRANCESCHELLI

PADOVA. Era la funzionaria che materialmente faceva partire i bonifici della Prefettura di Padova. Pagava i fornitori, nella maggior parte dei casi cooperative per la gestione dei progetti di accoglienza, ma anche consulenti tecnico-legali.

Una quota di quei bonifici ora è oggetto di una segnalazione in Procura, istruita dal prefetto Renato Franceschelli. Finisce quindi i sotto la lente l’operato di Emanuela De Gregorio, la “donna dei bonifici”, come la chiamavano tutti coloro che hanno rapporti frequenti con la Prefettura.

Emanuela De Gregorio
Emanuela De Gregorio

L’indagine è stata affidata al pm Maria D’Arpa. «Non ne so nulla, nessuno mi ha mai detto nulla in proposito», replica la funzionaria.

Il buco

L’ammanco ammonta a poco meno di 100 mila euro, divisi in quattro o cinque bonifici. Il dubbio di chi ha segnalato la circostanza all’autorità giudiziaria è che le somme siano state gonfiate appositamente per averne una parte di ritorno.

Uno dei conti correnti a cui sono stati inviati i soldi, secondo le irregolarità riscontrate fino a questo momento, sarebbe riconducibile proprio alla De Gregorio. Mentre altri due potrebbero appartenere ad avvocati sempre a lei vicini. Questo è ciò che Franceschelli e il suo staff hanno riscontrato lo scorso mese di aprile, analizzando i movimenti di denaro in uscita e su cui hanno chiesto di far luce.

L’inchiesta

Resta da vedere se la segnalazione inviata troverà una sponda in Procura, con l’iscrizione formale nel registro degli indagati della funzionaria.

La vicenda è tenuta sotto stretto riserbo e altrimenti non potrebbe essere, visto che coinvolge l’ente che rappresenta il Governo sul territorio. Emanuela De Gregorio ha alle spalle una lunga carriera nella pubblica amministrazione.

Nel 2016 fu parte della commissione che esaminò le buste per assegnare la gestione dei centri profughi alla Prandina e all’ex base di Bagnoli. In precedenza aveva prestato servizio all’autocentro della Polizia e anche in Questura.

Interrogatori

Se l’indagine decollerà, passerà necessariamente per l’interrogatorio di Emanuela De Gregorio e anche per l’analisi di tutti i conti correnti a lei riferiti, alla ricerca dei soldi eventualmente sottratti all’ente pubblico. Inizia quindi una fase di incrocio dei dati, che parte con l’acquisizione della documentazione nell’ufficio in cui lavorava, prima di essere trasferita per una vertenza di lavoro.

L'INTERVISTA ALLA FUNZIONARIA

Dottoressa De Gregorio, c’è un’inchiesta a suo carico circa una serie di ammanchi nei conti della Prefettura?

«Non mi risulta, è la prima che sento. Chi lo dice?».

Sembra ci siano accertamenti in corso su alcuni bonifici che lei avrebbe fatto partire e che sarebbero confluiti in conti correnti a lei collegati.

«Mi sembra un’accusa folle. A questo punto dovrò parlare con il mio avvocato».

Lei è ancora in servizio?

«Certo che sono in servizio. Non mi hanno mai sospeso».

E nessuno le ha mai contestato niente? Ha subito qualche perquisizione?

«Nulla di nulla».

In quale ufficio della Prefettura presta servizio?

«Ero responsabile del servizio gestione finanziaria, fino a che, un anno e mezzo fa, è arrivato il nuovo dirigente. A quel punto mi hanno trasferita al Settore depenalizzazione».

Come mai è stata spostata?

«Ho cambiato tipo di lavoro. È cambiato il dirigente e io ho cambiato mansione. C’è un ricorso ancora pendente».

Non pensa che questo cambiamento possa essere dovuto alle presunte irregolarità?

«È da tempo che ho cambiato mansione, non è da ieri. Ripeto: il cambio risale a più di un anno fa. Ora mi occupo di tutte le materie depenalizzate, molte delle quali inerenti il codice della strada».

Certo se i sospetti fossero confermati sarebbe un’accusa grave nei suoi confronti.

«Devo assolutamente rivolgermi al mio avvocato per un chiarimento, più presto possibile. Mi sto anche sentendo male, se devo essere sincera». — 

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