Bui: «Tutti i primi cittadini a Roma per dire no ad Alfano»

La “calata su Roma” dei sindaci padovani. Per parlare direttamente con il ministro Alfano. E dire no a ulteriori arrivi nel territorio del Padovano.
È quanto sta organizzando il sindaco di Loreggia Fabio Bui, che è anche vicepresidente della Provincia. «Stiamo organizzando un incontro – anticipa – Ci auguriamo in settimana di riuscire ad avere la data. Abbiamo contattato i parlamentari padovani, di tutti gli schieramenti, perché ci accompagnino».
Un viaggio nella capitale per fare cosa? «Vogliamo rappresentare ad Alfano le nostre difficoltà e fare anche delle proposte. Perché è finita la campagna elettorale: è ora che ci mettiamo attorno a un tavolo, tra istituzioni, e iniziamo a collaborare», è la risposta del primo cittadino.
Della possibilità di andare «a muso duro» da Alfano per chiedere una gestione migliore dell’accoglienza profughi si parlerà anche alla riunione dei sindaci di oggi in Provincia: «Non c'è una posizione precostituita da parte nostra. Tentiamo di fare una sintesi. Per arrivare a una soluzione che non lasci nessun sindaco solo ad affrontare un’emergenza e delle soluzioni calate dall'alto. Nessun sindaco dovrà essere lasciato solo: né il sindaco di Bagnoli né quello di Padova».
Resta però il muro alzato dal fronte del no a ogni costo: «Io sono per una posizione di apertura: parliamone e cerchiamo di trovare una soluzione sostenibile – risponde il sindaco di Loreggia – Perché altrimenti l'emergenza rischia di diventare insostenibile. Le elezioni sono finite, ora bisogna governare i problemi».
Il rischio, secondo Bui, è quello che la situazione si aggravi giorno dopo giorno: «Dall’incontro di oggi è giusto che esca una proposta concreta. Guardate Padova, l’ex Prandina non viene affatto smantellata e anzi i numeri aumentano. Il no a priori non risolve il problema – spiega il vicepresidente della Provincia – Se non dovessimo uscire con nessuna proposta probabilmente il prefetto scaricherà comunque il problema sul territorio. Certo l'accoglienza diffusa non risolve tutti i problemi, anzi ne crea diversi. Però se non proviamo a discutere e a risolvere la situazione non ne andremo mai fuori». (c.mal.)
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