Bus, addio alle piazze del centro Fermate cancellate, è rivolta

Rivoluzione estiva degli orari, sparisce “Pollicino”: ora lo stop più vicino è quello dietro al Duomo Passeggeri e commercianti infuriati: «Così il centro muore, si ripristini subito la linea 1»
Di Felice Paduano

Niente più bus nelle piazze. Con l’entrata in vigore del nuovo servizio estivo di BusItalia Veneto, che resterà attivo fino al 15 settembre, non circola più il Diretto Piazze. Il “Pollicino” che partiva dal parcheggio che si trova sul lato nord della Cittadella ed arrivava direttamente nelle piazze facendo due fermate, resta in garage.

I due stop, uno in piazza delle Erbe lato municipio quasi a fianco all’edicola e l’altro in piazza dei Signori, davanti alla Torrre dell’Orologio, sono per il momento cancellati. Ieri mattina due dipendenti di BusItalia hanno sistemato la scritta “fermata soppressa”.

Immediata la reazione sia da parte degli utenti, in particolare i più anziani (che utilizzano più spesso il bus e per i quali non è secondario avere la fermata in piazza o doverci andare a piedi) che dei commercianti e degli esercenti che hanno l’attività nel cuore storico della città. Il provvedimento, di fatto, coinvolge 50 negozianti di sotto al Salone, 70 fruttivendoli di piazza delle Erbe e i colleghi di piazza dei Frutti e di piazza dei Signori che sono, rispettivamente, 50 e 42. In tutto 212.

Molti gli “arrabbiati” per la cancellazione della fermata, tra gli altri Paolo Martin che è il presidente, i macellai Francesco Collesei e Francesco Canton e il “re dei formaggi” Roberto Carpanese. «Mi metterò subito in contatto con i responsabili di settore del Comune», annuncia Martin, «Innanzitutto ci devono far sapere se il Diretto Piazze (ex Linea 1) tornerà in servizio a settembre oppure sarà eliminato per sempre. Una volta chiarito questo, inviteremo il Comune a ripristinare le due fermate nelle piazze perché sono numerosi i consumatori a fare la spesa da noi solo perché trovano comodo arrivare con il minibus quasi davanti ai nostri negozi».

Carpanese fa anche un discorso economico: «Da troppo tempo nelle piazze viene sempre meno gente», spiega il salumiere, «I centri commerciali e la nuova viabilità, modificata già oltre dieci anni fa, ci hanno messo in ginocchio.

Eppure questo è il più grande e bello centro commerciale naturale del Veneto. È mai possibile che, invece di darci un mano per favorire il nostro rilancio, la politica faccia di tutto per farci perdere altri clienti?».

Anche Angelo Benetello, il carciofaro di piazza delle Erbe e con lui gli ambulanti di piazza delle Erbe, Nicola Zaramella e Claudio Quartesan, sono infuriati per la soppressione: «I nuovi percorsi del numero 18 (che parte dalla Stanga e in qualche modo, sostituisce il Diretto Piazze, e della nuova linea 2 che arriva da piazza Toselli e dal Santo, ndr) non prevedono fermate direttamente nelle piazze», sottolinea Zaramella, «Il 18 scarica anche i nostri clienti solo alle Riviere, mentre il “rivisitato” 2 arriva solo in via Vescovado, angolo via Dietro Duomo. Insomma piazze addio».

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