Businaro e Puato il derby leghista con due sconfitti

PADOVA

La Bassa padovana non avrà alcun rappresentante in consiglio regionale e vien da mangiarsi le mani - per chi vive da Monselice in giù - nel vedere che in casa Lega qualcosa si poteva in realtà ottenere.

Tiberio Businaro, sindaco di Carceri e candidato con Lega Salvini, era sicuramente la figura su cui si puntava maggiormente, anche considerando la beffa al riconteggio cinque anni fa, quando il posto a Palazzo Ferro Fini pareva sicuro: per lui 3.964 preferenze e quarto posto tra i padovani. Peccato che a 7 chilometri di distanza ci fosse un altro candidato, il vicesindaco atestino Aurelio Puato: stessa lista e 1.625 preferenze. Pure lui fuori. Ebbene, sommando i voti di due candidati - che pescano inevitabilmente dallo stesso elettorato - si sarebbe andati bene oltre i 5.039 voti di Giuseppe Pan, primo dei ripescati e probabile consigliere regionale se Roberto Marcato sarà confermato assessore. Stesso errore, o perlomeno della stessa natura, è stato commesso in Forza Italia: Elisa Venturini, ex sindaco di Casalserugo, ha “cannibalizzato” i voti di un’altra candidata donna, il sindaco di Montagnana Loredana Borghesan, che credeva molto in un seggio veneto. L’unico nome della Bassa a comparire nei report degli eletti diffusi dalla Regione è quello di Francesco Miazzi, 2.763 voti con Il Veneto che Vogliamo, dietro ai 4.459 dell’eletta Elena Ostanel. Peccato che accanto al suo nome ci sia un asterisco: è infatti “solo” il primo dei non eletti per questo gruppo. Vuoto assoluto, peraltro, nel centrosinistra: a cinque anni dall’elezione sfumata all’ultimo di Giancarlo Piva (ex sindaco di Este), quest’anno il Pd ha visto nella Bassa la sola candidatura di Pierangela Vesentini di Montagnana, ultima per preferenze nella lista padovana. —



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