Buste arancioni dell’Inps «Previsioni non veritiere»

Sono in arrivo 300 mila comunicazioni sul futuro pensionistico dei padovani La Cisl apre tre punti informativi: «I calcoli sugli assegni sono troppo ottimistici»

PADOVA. Saranno circa 300 mila le buste arancioni che arriveranno ai lavoratori padovani a novembre secondo le stime della Cisl di Padova e Rovigo. Un’operazione pensata dall’Inps che con l’invio della fatidica lettera informa i contribuenti, giovani e 40-50enni autonomi e dipendenti, sul proprio futuro pensionistico.

«Per la prima volta molti lavoratori (circa 1,7 milioni di Veneto), potranno confrontarsi con le proprie prospettive pensionistiche» spiega Francesca Pizzo, Ust Cisl Padova e Rovigo. «Un calcolo però in cui l’Inps prevede una crescita costante della contribuzione dei lavoratori, un po’ come si avesse un lavoro stabile e un percorso di carriera in crescita. L’ente poi conta su un tasso di rivalutazione piuttosto ottimistico, che si fonda in parte consistente su una crescita del Pil costante. In sostanza l’ente previdenziale ha scelto di regalare ai propri iscritti la migliore ipotesi pensionistica che si possa valutare con una fiducia che in molti troverebbero difficile da condividere».

A una prima lettura, secondo il sindacato, i contribuenti potrebbero trovarsi sollevati visto che in molti casi si vedranno attribuire pensioni (al settantesimo anno di età) non molto lontane dal proprio stipendio odierno. Ma proprio per leggere tra le righe della busta arancione e approfondire tutti gli aspetti del proprio futuro pensionistico a novembre la Cisl di Padova e Rovigo, in collaborazione con Fondo Solidarietà Veneto, aprirà a Padova, Cittadella e Monselice il nuovo Punto Arancione, uno sportello mirato all’orientamento e alla consulenza gratuita ai lavoratori del settore pubblico, privato e autonomo che hanno già ricevuto o riceveranno nelle prossime settimane la busta dell’Inps. «Al di là delle ottimistiche previsioni che si evincono dalle buste arancioni che abbiamo avuto modo di leggere» evidenzia segretario della Cisl Padova Rovigo Sabrina Dorio «crediamo fortemente nella necessità, soprattutto per i giovani, di affiancare alla previdenza pubblica una forma di previdenza complementare».

Riccardo Sandre

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