Cadorna, il macellaio delle trincee

«Caro generale Pino, il tenente Camon le dice perché quel nome deve sparire»
Di Ferdinando Camon

di Ferdinando Camon

Caro generale, le scrive un tenente. .

Apprezzo la difesa che il generale Enrico Pino fa del generalissimo Luigi Cadorna su questo giornale (27 novembre). Apprezzo sempre gli ufficiali, e ancor più gli alti ufficiali.

Enrico Pino è un generale di Divisione, quindi due Stelle con due Torri sulle spalline. Io ero un tenente di complemento, una sola stella senza Torri e senza bordo. Ma il generale permetta al tenente qualche replica. L’ultima, poi di Cadorna la città di Padova faccia quello che vuole. Io, proponendo di togliere il nome di Cadorna, voglio onorare la città. Ma se la città vuole disonorarsi, faccia pure.

Il generale Enrico Pino dice che Cadorna faceva come tutti i comandanti supremi, ed era onorato e stimato dai colleghi italiani e alleati. Non è così. Anzitutto (mi scusi generale) bisognerebbe smetterla di dire che la disfatta di Caporetto è colpa di tutti tranne che di Cadorna. Dopo la sconfitta, è stata istituita una commissione d’inchiesta che ha lavorato a lungo, ed ha concluso che la colpa fu di Cadorna. Capisco che, dopo Berlusconi, se la Giustizia emette una condanna, tutti sostengono l’innocenza. Ma qui siamo prima di Berlusconi.Nella prima offensiva dell’Isonzo Cadorna perse tra morti e feriti 15mila uomini, nella seconda 42mila, nella terza 67mila, nella quarta 49mila, nella quinta 140mila, nella sesta 51mila, nella settima 21mila, nell’ottava 24mila, nella nona 40 mila, nella decima 150mila, nell’undicesima 140mila. Grande comandante? Sì, in favore degli austro-tedeschi.

Leggo in Gianni Rocca, “Cadorna: il generalissimo di Caporetto”: “I due premier alleati, David Lloyd George e Paul Painlevé, alla Conferenza di Rapallo, comunicarono subito al primo ministro italiano, senza tante cerimonie, che Cadorna doveva essere sostituito al più presto”. Altro che stimarlo: volevano la sua testa, subito. E la ottennero.

Tutti gli studenti, nell’ultimo anno delle superiori, s’imbattono in Cadorna e in Caporetto e nel macello della guerra di trincea, e sentono da ogni parte, libri e film, giudizi atroci sulla stupida tattica di Cadorna, dopo di che, vedendo che Padova gli dedica una via, il messaggio che gli arriva è: “Chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto”. È un messaggio immorale. Cadorna aveva posto il comando a Udine, eppure Udine ha cambiato nome al Piazzale Cadorna, un anno fa. Ammiro quella città. Adesso sentiamo Padova. Vuol tenersi Cadorna? Come dice Nanni Moretti, “facciamoci del male”.

(fercamon@alice.it)

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