Caffè e panini gratis agli amici: licenziati sei dipendenti Conad

Padova, lavoravano al bar di via Venezia, denunciati per appropriazione indebita. L’indagine condotta dai carabinieri, è in corso anche vertenza della Cgil

PADOVA. Quattro lavoratori licenziati, e due non confermati alla scadenza del contratto, perché accusati di aver gestito in modo “allegro” il bar ristorante del nuovo supermercato Conad di via Venezia regalando pranzi ad amici e conoscenti.

Secondo le contestazioni dell’azienda e stando a quanto emergerebbe dai primi riscontri delle indagini dei carabinieri (che sono ancora in corso), sei dipendenti, durante i turni di lavoro avrebbero offerto generi alimentari gratis a colleghi, parenti ed amici e si sarebbero messi in tasca anche alcuni buoni-pasto spesi dai clienti. Le indagini sono in corso e, per questo, vige il massimo riserbo.


Dopo la denuncia da parte del direttore dell’ipermercato i carabinieri hanno comunque visionato le telecamere e interrogato i colleghi dei lavoratori sotto accusa. E sono arrivati alla denuncia per: C.G., 27 anni, residente a Rubano; M.A., 46 anni, residente a Albignasego; R.V.G., 25 anni, residente a Rubano; e poi D.V.A., 47 anni; R.L., 57 anni; e R.F., 42 anni, tutti residenti a Padova. Sono tutti accusati di appropriazione indebita. Non sono state ancora quantificate nel dettaglio le somme che i lavoratori avrebbero intascato con i buoni pasto non registrati.


La vicenda è diventata anche una vertenza sindacale. Tant’è che i dirigenti di Conad prima hanno sospeso i sei lavoratori coinvolti nel caso e successivamente li hanno licenziati per “giusta causa”. Più precisamente: a due che erano stati assunti a tempo determinato non è stato rinnovato il contratto, mentre gli altri quattro sono stati licenziati in tronco.

Ma la vicenda non si è ancora conclusa. La Filcams-Cgil di Padova, il sindacato del terziario guidato da Marquidas Moccia, ha impugnato i licenziamenti e non è escluso che i quattro lavoratori, in futuro, possano essere ritenuti non colpevoli dalla magistratura. «L’impianto accusatorio non ci convince», sottolinea Francesco Gagliardi, esponente della segreteria provinciale della Filcams, lo stesso che, l’anno scorso, ha seguito il passaggio dei 176 dipendenti da Auchan al Gruppo Conad, «Abbiamo chiesto le prove di quanto contestato ai lavoratori licenziati, ma non ce le hanno ancora date. Abbiamo iniziato una vertenza legale, che, in futuro, potrebbe riservare una diversa conclusione rispetto a quella che hanno formulato i dirigenti e gli amministratori del Gruppo Conad».

Le indagini dell’Arma di Padova Principale proseguono a ritmo serrato per verificare le effettive responsabilità dell’accaduto nel locale interno al Conad. Il supermercato, dopo una chiusura durata due mesi e mezzo per effettuare i lavori interni di ristrutturazione, è stato riaperto il 14 marzo 2020. Il bar-ristorante è stato aperto direttamente gli amministratori del Gruppo Conad, mentre prima, con i francesi di Auchan, non c’era. È stato sempre il gruppo emiliano Conad a decidere di installare all’interno del nuovo supermercato, sul lato est, il reparto Uniero, con altri cinque lavoratori alle dipendenze dirette del gruppo specializzato in elettrodomestici e computer. —


 

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