Calci e insulti agli agenti: l’antagonista irriducibile è una prof dell’Alberti

Maria Giachi ha 30 anni e fa parte dell’ex Gramigna. In prima fila durante le cariche della polizia al corteo antifascista, gridava: «Vi odio» 
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - MANIFESTAZIONE PEDRO
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - MANIFESTAZIONE PEDRO

PADOVA. C’è una donna che continua a sferrare calci ai poliziotti e ai carabinieri che la circondano e che tentano di fermarla subito dopo la carica in via Oberdan. «Io vi odio», grida sotto gli occhi dei passanti, ognuno con il suo telefonino in modalità “video”.

Quella donna si chiama Maria Giachi, ha 30 anni, è una militante del collettivo Gramigna (ora Marzolo occupata) ma è anche una docente dell’istituto Alberti di Abano. Insegna Matematica. Al netto delle polemiche, degli scontri in piazza, dell’avanzata di Forza Nuova che a Padova sembra aver trovato nuovo vigore, i riflettori si puntano su di lei, su questa sua doppia vita. Odia la polizia e le istituzioni ma insegna la disciplina ai ragazzi delle superiori.

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MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - MANIFESTAZIONE PEDRO


Chi è. Originaria di Fumane, in provincia di Verona, ex azzurrina di nuoto sincronizzato, femminista convinta, promotrice di molte iniziative del movimento “Non una di meno”, venerdì sera era in prima fila al corteo dei movimenti antagonisti. Faccia a faccia con i poliziotti (che chiama sbirri) non ha avuto timore ad affrontarli, nemmeno quando la situazione si è fatta critica.

È stata fermata e ammanettata a fatica. Ha spuntato in faccia al maresciallo dei carabinieri Giancarlo Merli e sferrato calci qua e là, prima di venire chiusa in una volante e accompagnata in Questura. Se l’è cavata con una denuncia a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale. La sua storia ricorda in parte quella di Lavinia Flavia Cassaro, la prof torinese di 38 anni, ripresa mentre augurava la morte ai poliziotti durante un corteo lo scorso anno.

Maria Giachi nel 2016 finisce al centro dell’indagine della Digos di Padova sul Comitato di Lotta per la Casa, articolazione del collettivo politico Gramigna. Dopo un anno di indagini gli investigatori, coordinati dal procuratore Matteo Stuccilli e dal pubblico ministero Federica Baccaglini, eseguono undici misure cautelari nei confronti di altrettanti militanti. A tutti viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di occupazioni abusive di immobili, resistenza e violenza a pubblici ufficiali e interruzione di pubblico servizio.

Maria Giachi è parte integrante di questo gruppo che blocca gli ufficiali giudiziari impegnati negli sfratti e occupa edifici a catena. Frequenta anche l’università di Padova, si laurea in Fisica. Il primo istituto in cui insegna è il Calvi. Ora l’incarico all’Alberti come insegnante di Matematica. «La classe, 20 alunni, presenta uno scarso interesse per le lezioni», rileva nel modulo di programmazione. «Non vi sono problemi di comportamento, nonostante sia da attribuire ad un generale livello di “sonnolenza». —
 

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