Caldo record e malori: a Padova soccorse sessante persone al giorno

Aumentano gli interventi del 118: registrati fino a quattro colpi di calore alla settimana. Vittime soprattutto gli anziani

Edoardo Fioretto
Un anziano soccorso per un malore dovuto dal caldo
Un anziano soccorso per un malore dovuto dal caldo

La settimana di Ferragosto, per molti, vuol dire ferie. Per altri è invece sinonimo di uno sforzo lavorativo in più. Nelle ultime torride settimane i Pronto soccorso del Padovano hanno registrato un aumento di casi legati al caldo.

La media giornaliera di chiamate al 118 per assistenza a persone con sintomi legati alle alte temperature si aggira intorno alle sessanta, con quattro casi di colpi di calore registrati negli ultimi dieci giorni, contro la media di due alla settimana.

Caldo, minaccia silenziosa

Quando si parla di malori legati al caldo, spesso si pensa al colpo di calore. È una forma grave di esposizione alle alte temperature, che spesso richiede il ricovero in Terapia intensiva. In realtà la maggior parte delle casistiche trattate ai Pronto soccorso delle strutture sanitarie della provincia sono legate a sincopi, ossia svenimenti dovuti spesso alla disidratazione, abbinata anche a patologie pregresse.

Un aumento degli accessi lo ha visto per esempio il Pronto soccorso di Abano, seguito da quello di Schiavonia. In quest’ultimo caso, degli oltre centocinquanta pazienti trattati al giorno nell’ultima settimana – secondo l’Arpav la più calda dell’estate padovana – circa una decina sono arrivati manifestando sintomi riconducibili a un’esposizione prolungata a temperature elevate. In netto contrasto con la media di circa quattro accessi al giorno, con sintomi simili.

Numeri che parlano chiaro e sottolineano l’importanza della prevenzione: a partire dall’idratazione, oltre a evitare di uscire di casa nelle ore più calde. Ma anche delle conseguenze cui si va incontro ignorando i suggerimenti dei professionisti. Specialmente quando la colonnina di mercurio supera stabilmente i 38 gradi centigradi, proprio come i giorni scorsi.

Le chiamate al 118

Altri dati significativi sono quelli relativi agli interventi del servizio di emergenza del Suem 118, che opera in tutto il territorio della provincia. Delle circa 550 chiamate al giorno, sono una sessantina le richieste di intervento a persone che manifestano sintomi da disidratazione o esposizione a temperature elevate. Numeri che, anche in questo caso, parlano chiaro. Perché se da un lato i dati sono rimasti stabili rispetto alle scorse settimane, è altrettanto vero che la città si è sostanzialmente svuotata. Indice di come il caldo resti una minaccia silenziosa ma costante.

Lo evidenzia tra l’altro anche il dato relativo ai colpi di calore. Un fenomeno meno frequente di quello che si potrebbe pensare. Si tratta di una condizione grave di ipertermia in cui la temperatura corporea supera i 40 gradi, e il sistema di termoregolazione fallisce. Si verifica in presenza di caldo e umidità intensi, e può causare disfunzione cerebrale, danni agli organi vitali, fino alla morte, se non trattato immediatamente.

La media di interventi del personale del Suem in questi casi si aggira intorno ai due alla settimana. È quindi rilevante che in una delle settimane più calde dell’estate, le uscite in sirena delle automediche siano state ben quattro.

Chi è più esposto?

Le persone più esposte, spiegano i professionisti, sono soprattutto gli anziani. Spesso i colpi di calore e le sincopi sono effetti che si sommano a patologie pregresse, aggravando quadri già complessi. Sempre tra gli anziani, molti sono i casi di intervento rilevati in case senza aria condizionata.

Ci sono poi le persone che, forse per scarsa conoscenza o imprudenza, escono di casa anche nelle ore più calde, sottovalutando quindi i pericoli del sole. Runner, ciclisti, o sportivi che fanno attività nel primo pomeriggio sono i più vulnerabili. E ancora i lavoratori del settore edilizia e costruzioni, esposti spesso ai raggi diretti del sole e ad alte temperature per prolungati periodi di tempo.

Gli specialisti raccomandano di bere acqua regolarmente, anche senza sete, evitando alcol. Nei casi di sudorazione abbondante può essere utile reintegrare i sali minerali. Limitare quindi l’attività fisica nelle ore più calde, indossare abiti chiari e leggeri e proteggere la testa riduce l’impatto del caldo.

Importante anche mantenere freschi gli ambienti e cercare luoghi ombreggiati o climatizzati durante gli spostamenti. Per gli anziani il Comune ha messo a disposizione dei “rifugi climatici” in biblioteche e spazi pubblici, con aria condizionata. 

 

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