Cambia la geografia del commercio: Zara al posto della Rinascente

Investimento spagnolo sul grande magazzino di piazza Garibaldi. Preoccupazione per i trenta dipendenti che dovrebbero essere assorbiti dalla società iberica

PADOVA. La Rinascente sul liston cede il passo a Zara. La notizia non è ancora ufficiale, ma confermata dall’interno del megastore. Buona parte dei dipendenti sono sul piede di guerra: la Rinascente sembra in procinto di prendere il volo dalla città del Santo per atterrare in laguna. Nessuno dei 30 dipendenti dovrebbe perdere il posto di lavoro, inglobato dalla moda ispanica, ma, in mancanza di informazioni chiare e trasparenti, nella rincorsa di notizie più o meno allarmiste, serpeggia un generale sentimento d’inquietudine. Bocche cucite tra le commesse, benchè il tasto, una volta toccato, provochi evidenti tensioni. La chiusura dovrebbe avvenire per novembre, al massimo a fine anno.

Al posto della Rinascente, lungo il liston e giù per via Calvi, arriverà la società spagnola Inditex Sa, domino dei brand Zara, Oysho, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, e Pull&Bear. Insomma, un isolotto di La Coruna nella città del Santo: dalla moda bimbo alla donna fino allo stile uomo e arredo casa, tutto concentrato nei quattro piani di shopping in pieno centro. Naturalmente i due punti Zara (sia donna che uomo) di piazzetta Pedrocchi sono destinati a traslocare, probabilmente insieme alle altre firme del gruppo, all’insegna di un nuovo enorme centro commerciale.

Malgrado non ci siano conferme dirette da parte dei due protagonisti, la scorsa primavera, la chiusura della caffetteria all’ultimo piano della Rinascente, è stata un primo potente campanello d’allarme.

A gestire il bar fino allo scorso 30 aprile ci aveva pensato la società De Santis, un’azienda lombarda che si occupa anche di altre caffetterie nei punti vendita Rinascente come a Milano, Roma e Monza. «La notizia del trasferimento è smentita dalla sede nazionale», riferisce Marco Bodon, della Cisl, «Se l’affare va in porto devono fare una comunicazione, allora vedremo il da farsi, ma per il momento non serve spaventare i lavoratori. Tanto più che, se a prendere il posto della Rinascente arrivasse Zara, come dicono voci insistenti, dovrebbe prendersi in carico anche i dipendenti».

Quello che si teme è una procedura di mobilità perché 30 persone: «Potrebbero essere troppe - prosegue ancora - ma stiamo parlando di un colosso che non avrebbe difficoltà a spostare il personale in esubero in altri negozi. È anche vero che il mancato rinnovamento del bar è un segnale negativo che fa pensare qualcosa stia succedendo. Noi siamo pronti ad aprire un tavolo di trattative. La mia opinione personale è che questa operazione sia subordinata all’apertura di Rinascente a Venezia che sta subendo notevoli ritardi. In questo caso però si tratterebbe di un vero e proprio travaso del personale. Una cosa è certa: la Rinascente non può lasciare scoperto il Veneto. Quindi, finchè non si chiude nel capoluogo, resta in standby l’operazione padovana».

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