Camminando sulle sponde fino alle sorgenti del Brenta
PADOVA
Se l’Ostiglia attraversa il Veneto centrale da est a ovest, per gli appassionati delle due ruote non è meno entusiasmante cimentarsi con la ciclabile da sud a nord, lungo il fiume Brenta, per arrivare in Trentino e da lì osare fino a Monaco di Baviera.
Il tour parte da Padova e si snoda per 38 chilometri da Pontevigodarzere fino a Carmignano di Brenta, attraversando Vigodarzere, Limena, Piazzola sul Brenta, Campo San Martino, Grantorto, San Giorgio in Bosco e Fontaniva. È un tratto quasi tutto pianeggiante, in larga parte su strada non asfaltata, e attraversa il cuore del Parco del Brenta regalando ai viaggiatori scenari e colori diversi in ogni stagione.
Costata oltre tre milioni di euro e inaugurata nel 2014, la ciclopista del Brenta è meta di ciclisti soprattutto di mountain bike, podisti e appassionati di nordic walking e cavallo. L’itinerario passa attraverso zone golenali e boschive e accanto a edifici storici. Arrivati a Limena incontra subito l’area naturalistica del Tavello, delimitata dal Brenta da una parte e dalla statale Valsugana dall’altra.
Si può ammirare la seicentesca Villa Trieste a Vaccarino per poi far tappa obbligata a Piazzola sul Brenta, che merita un sosta almeno per la visita alla maestosa Villa Contarini, la “piccola Versailles del Veneto”, e al secolare parcoentro in cui sorge. Spingendosi a nord si passa per Grantorto e si arriva a Carmignano di Brenta attraverso un altro sito di interesse naturalistico: la “busa” di Giaretta a Camazzole.
Da qui si entra in territorio vicentino, in un tratto non ancora ultimato fino a Bassano del Grappa e a Valstagna, dove parte la ciclovia del Brenta che arriva a Trento, dove le ciclabili in tutta la regione sono un vero fiore all’occhiello.
Prima del capoluogo trentino, si passa per il lago di Caldonazzo, collegato, sempre da ciclabile al lago di Levico dove nasce il fiume Brenta.
Un percorso a tappe adatto a tutti e alle porte dell’Europa, che consente di promuovere il turismo slow, sostenibile e generativo come volano dell’economia veneta. —
P.Pil.
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