Campane troppo rumorose, insulti al prete in chiesa

Un anonimo ha affisso sul sagrato un cartello contro il parroco: «Hai rotto, piantala e vai anche tu a lavorare». E nella comunità si scatena la polemica tra i favorevoli e i contrari alla tradizione
DORO - FOTOPIRAN - ALBIGNASEGO - CAMPANILE CHIESA SAN TOMMASO
DORO - FOTOPIRAN - ALBIGNASEGO - CAMPANILE CHIESA SAN TOMMASO

ALBIGNASEGO. «Hai rotto il c… con queste campane. Vai a lavorare e guadagnati da vivere come tutta la brava gente»: il messaggio anonimo, è stato affisso alla chiesa di San Tommaso, ad Albignasego, mercoledì mattina.

L’insulto è chiaro, il destinatario è il parroco, il mittente però non ha avuto il coraggio di firmarsi né di affrontare il sacerdote con un pacato incontro o una mail educata. No: ha preferito un messaggio anonimo offensivo. Che ha dispiaciuto, ovviamente, i sacerdoti. «Non è stato un gesto né civile né educato e siamo rimasti amareggiati. Ma per noi la cosa finisce qui» sottolineano il parroco don Sandro De Paoli e il vicario don Fabio Casotto.

Niente caccia al colpevole. Ma quanto suonano queste benedette campane, tanto da far esasperare? «Come in tutte le altre chiese» dichiarano dalla canonica. Ora, è vero che all’allegro e prolungato scampanio nelle mattine di festa che riecheggia nei cieli di San Tommaso è stata dedicata più di una discussione sull’attivissimo e frequentatissimo gruppo social paesano: ma è pur vero che segnalazioni e denunce di scampanio molesto a vigili e carabinieri non ne sono mai arrivati.

Peggio a Lion. Contro le campane di Lion, invece, pare che di esposti ne abbiano presentati almeno cinque. Poi c’è chi si lamenta di San Lorenzo, dove alle 20.30 in punto parte dagli altoparlanti tutta l’Avemaria, che a qualcuno concilia la cena, ad altri la fa andare di traverso. Storie di convivenza tra campane e caseggiati cresciuti troppo sotto l’ombra del campanile. Si narra infatti che proprio a San Tommaso, quando le case scarseggiavano, le campane iniziavano a rintoccare alle 7 del mattino. Vennero costruiti dei condomini e con loro arrivarono nuovi residenti, un gruppo dei quali, riunitisi in delegazione, si presentò al sindaco e al parroco a chiedere requie: ottennero lo slittamento di mezz’ora e da allora il primo rintocco parte alle 7 e mezzo.

Fine di una tradizione? Le campane suonavano per scandire le ore della giornata di chi lavorava nei campi, annunciare la nascita di qualcuno e la dipartita di altri, e richiamare i fedeli alle celebrazioni. Adesso che l’ora la si guarda sugli smartphone e in chiesa si va sempre meno, hanno perduto la loro antica funzione. E purtroppo se prima attorno avevano la canonica e al massimo l’asilo e il camposanto, con un’urbanistica poco attenta un po’ ovunque condomini sono nati con le finestre fin quasi dentro le torri campanarie.

Ci sta quindi che tra tanti residenti, qualcuno trovi fastidioso il loro rintocco. Il cartello rabbioso ha riacceso il dibattito in paese, diviso tra gli strenui difensori della tradizione campanaria e chi si è assuefatto al loro rumore, fino a chi trova troppo prolungato e frequente lo scampanio. Certo, ricordando pure che la chiesa di San Tommaso sta piazzata lì dal 1297 (nella forma attuale dal 1900). 

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