Campo San Martino e Curtarolo si fermano per l’addio a Morgan Navuzzi
Chiesa gremita per il funerale del quarantacinquenne morto in moto contro un trattore. Il parroco: «Sapeva prendersi cura di tutti». Gli amici: «Grazie per quello che sei stato»

Questa mattina, 14 luglio, la chiesa di Campo San Martino non è riuscita a contenere le centinaia di persone giunte per l’ultimo saluto a Morgan Navuzzi. Un silenzio composto, interrotto solo da lacrime e abbracci, ha avvolto i presenti: parenti, amici, colleghi, conoscenti.
Due comunità – quella di Campo San Martino e quella di Curtarolo – si sono strette attorno alla moglie Rossella, alla sorella Arianna, e soprattutto alla figlia di appena due anni e mezzo che ora dovrà crescere con il ricordo del padre custodito nei racconti e negli sguardi di chi l’ha amato.
Navuzzi è morto il 2 luglio, a soli 45 anni. Un dramma improvviso, che ha lasciato sgomenti tutti coloro che lo conoscevano. Da quel giorno, niente è più stato lo stesso. «Dalla mattina del 2 luglio sono già passati diversi giorni, e tutto è cambiato», ha detto durante l’omelia don Claudio Michelotto, parroco di Campo San Martino, «per Rossella, per la loro piccola, per chi ha conosciuto Morgan e ha apprezzato le sue doti e qualità umane e professionali. Perché lui sapeva prendersi cura, e sapeva amare il prossimo».
I ricordi si sono intrecciati alle lacrime, tra chi ancora oggi fatica a credere a quanto è accaduto. «Quello che è successo ci ha lasciato senza parole», hanno raccontato alcuni amici, «e facciamo ancora fatica a realizzare che non ci sei più. Grazie per quello che sei stato, per il ricordo che lasci a tutti noi». Morgan era conosciuto non solo per la sua grande dedizione alla famiglia, ma anche per l’impegno nel lavoro e per la sua disponibilità verso gli altri. Un uomo attento, presente, capace di far sentire chiunque accolto.
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