Camposampiero caccia le nutrie

Già varato il progetto di sterminio in base al piano regionale finanziato con 250mila euro per tre anni
Di Francesco Zuanon
MALAGOLI DANNI NUTRIE SCOLO RIALTO TEOLO MALAGOLI DANNI NUTRIE SCOLO RIALTO TEOLO
MALAGOLI DANNI NUTRIE SCOLO RIALTO TEOLO MALAGOLI DANNI NUTRIE SCOLO RIALTO TEOLO

CAMPOSAMPIERO. Scatta la caccia alle nutrie. Dopo la delibera regionale di maggio che autorizza il controllo della proliferazione di questi roditori perché possono rappresentare un danno per l'ambiente e le coltivazioni, oltre che un pericolo per la stabilità degli argini, è arrivato l'ok definitivo della giunta veneta allo stanziamento di 250 mila euro a Province, Città metropolitana e Parchi per rendere operativo il piano triennale per l'eradicazione della specie.

«Con l'entrata in vigore del piano formulato nel rispetto del parere dell’Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale», spiega l'assessore veneto all'agricoltura Giuseppe Pan, «la Regione dà piena applicazione alla legge 15 coprendo le spese a carico degli enti pubblici chiamati ad attuare il controllo su base provinciale o territoriale, dall'acquisto delle gabbie, all'attività di formazione degli operatori, all'acquisto dei kit per la soppressione eutanasica degli animali catturati».

Il Comune di Camposampiero è già pronto con una campagna di contenimento. «A occuparsene direttamente sarà Italsia, ditta locale specializzata che già tratta la derattizzazione», spiega l'assessore all'ambiente Carlo Gonzo. Italsia inizialmente utilizzerà la formula del 6x6x6, ossia la posa di sei gabbiette per sei giorni continuativi in sei punti diversi del territorio. Ogni giorno un operatore verificherà le catture e deciderà se spostare le gabbiette o meno. «Chiediamo a tutti di segnalare all'ufficio tecnico comunale eventuali colonie di nutrie e di concedere l'accesso alle proprietà quando sarà necessario. Ricordo che la nutria può portare la leptospirosi, perciò l’Usl è informata delle operazioni».

Il problema delle nutrie, a Camposampiero, non è circoscritto solo ad argini e campi: segnalazioni di nutrie a spasso per il centro arrivano da zona stazione, ospedale e, da primavera, anche dai frati. Con l'occasione della campagna anti-nutrie, l'assessore all'ambiente fa presente che, sempre in collaborazione con Italsia, «c'è la possibilità di intervenire contro i piccioni con l’installazione di dissuasori anti-ancoraggio o aghi anti-appoggio su balconi o cornicioni».

La Regione intanto ha disposto che gli operatori abilitati al controllo delle nutrie, durante le operazioni, indossino un apposito gilet di riconoscimento ad alta visibilità. Il piano vieta l'uso di veleni e metodi non selettivi, che potrebbero colpire altre specie, ma non pone limiti al numero di capi eliminabili: per Ispra e Ue la nutria è una specie esotica invasiva.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova