«Caro ladro, se entri in casa io mi difendo» Don Marino si schiera per la legittima difesa

ALBIGNASEGO. Un prete a favore della legittima difesa, dalla parte di chi è esasperato da furti e rapine, che non ha nel comandamento “porgi l’altra guancia” evangelico il suo vessillo, tutt’altro. Un prete che non ha paura di dirlo e di scriverlo nel bollettino parrocchiale attraverso il quale raggiunge i suoi parrocchiani. È don Marino Ruggero, parroco di San Lorenzo, Albignasego.
La cronaca
L’editoriale del foglietto settimanale intitolato “Caro ladro, io mi difendo” parte da un fatto di cronaca: don Antonio Mandrelli, 73 anni, parroco della chiesa Santa Maria delle Grazie di Castelfranco di Pietralunga (Perugia), dopo un nuovo furto (i ladri gli hanno rubato delle armi) è pronto a imbracciare la carabina. Si dice a favore della legittima difesa perché, sostiene, «le persone per entrare in casa devono bussare o suonare il campanello: se uno entra, invece, senza permesso è un potenziale ladro e anche assassino». E don Marino per il collega sacerdote non ha parole di biasimo, ma di vicinanza. «Cari amici, capisco benissimo don Antonio» scrive, infatti, il parroco di San Lorenzo. «Lo so, non sono in linea con il “porgi l’altra guancia” o “ama il tuo nemico” o “perdona sette volte sette”, ma credo che anche la pazienza possa avere un limite oltre il quale tutto può succedere se niente si fa per fermare una situazione diventata fin troppo pesante o, addirittura, insostenibile. Vederti più volte venire a rubare in casa o in negozio, vedere usare violenza contro te o i tuoi familiari fino al punto di correre il rischio di essere ammazzati, vedere l’impotenza di un pronto intervento di polizia o carabinieri, vedere l’inefficacia e talvolta l’assurdità di una giustizia italiana che arriva anche a capovolgere la sentenza non lo accetto».
“Marin che rugge”
Prima di cristiano o prete, don Marino si sente quindi uomo e cittadino. «Ai molti che non condividono questo mio deciso pensiero» prosegue nell’editoriale, che lui firma sempre come “Marin che rugge”, «consiglio che con me parlino solo il giorno in cui pure loro avranno esperienza diretta in casa propria di una rapina, di una violenza o magari di un omicidio di un proprio familiare. La paura è una brutta bestia e può portare purtroppo anche alla giustizia “fai da te”, per quanto sbagliata essa possa essere. Provare per credere».
“Vade retro”
Don Marino non è nuovo alle prese di posizione decise: lo scorso luglio aveva puntato il dito contro il settimanale di ispirazione cattolica Famiglia Cristiana, che in copertina aveva raffigurato il premier leghista con il titolo “Vade retro Salvini”, con il monito al giornale a vergognarsi per non scrivere mai sulle sue pagine dei problemi interni al mondo cattolico. —
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