Caro-pasti in ospedale Serenissima fa l’aumento

Aveva la facoltà di chiederlo e lo ha chiesto. Serenissima Ristorazione ha sollecitato l’adeguamento Istat dei prezzi del contratto in essere con l’Azienda Ospedaliera per il servizio di fornitura pasti. E l’ente di via Giustiniani ha conseguentemente deliberato un esborso di 44 mila 600 euro spalmato su quattro anni, a favore della società vicentina. L’importo è stato calcolato con riferimento alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo intervenuta nel periodo 2013-2014 e pari a una percentuale dello 0,6%.
Così, se finora un chilo di caffè costava alla sanità padovana 10,3038 euro, ora l’importo sale a 10,3656; per una brioches si passa da 0,2730 a 0,2746; per mezzo litro d’acqua naturale da 0,2140 a 0,2153; per un chilo di stracchino da 8,7357 a 8,7882; per un litro d’olio vergine d’oliva da 5, 2960 euro a 5,3278; per un litro di vino da 2,8391 a 2,8562. Solo per fare qualche esempio. Variano anche i prezzi dei pasti mensa per dipendenti: da 7, 6320 euro a 7,6778.
Un caro-pasti inevitabile, spiegano in Azienda Ospedaliera: «Per legge il contraente ha diritto di chiedere l’adeguamento Istat», sottolinea il direttore amministrativo Eugenio Possamai, «Serenissima lo ha chiesto: 44 mila euro ripartiti in più anni». L’aggiornamento Istat è stato chiesto ora, ma l’aumento viene spalmato dall’Azienda in questo modo: 10 mila euro a carico del 2014, 11.151 sui tre anni successivi, mentre a carico del 2018 c’è la somma di 929 euro con riferimento al solo mese di gennaio. L’aumento dei prezzi dei pasti forniti attraverso il servizio di ristorazione “cook and chill”arriva dopo il “patto” di fine giugno tra la società e i tre enti della sanità padovana – Azienda, Usl 16 e Iov - con il quale sono stati ridefiniti gli accordi contrattuali e le pendenze di debito-credito. Una “transazione” che ha permesso alla sanità padovana di risparmiare 1,6 milioni di euro e che è destinata ad avere un peso nella richiesta di archiviazione dell’inchiesta della Corte dei Conti su presunti danni erariali nell’affidamento dell’appalto ristorazione alla Serenissima stessa.
Sabrina Tomè
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