Carollo nuovo dg in Provincia
La presidente Degani informa la giunta: rospo per la Lega

DIRETTORE E PRESIDENTE. Giorgio Carollo e Barbara Degani
Un'«informativa di giunta» più che un vero argomento in discussione. La presidente della Provincia Barbara Degani ieri pomeriggio ha notificato la scelta di Giorgio Carollo come direttore generale dell'Amministrazione di palazzo santo Stefano. Il nome dell'ex raiss di Forza Italia nel Veneto ha letteralmente lasciato di stucco la delegazione leghista. Dopo il consulente Marco Marturano (con conseguente «epurazione» alla comunicazione istituzionale), un altro bel rospo da ingoiare. La primadonna del Pdl padovano ha voluto «condividere» preventivamente la scelta di Carollo con il Carroccio più di governo che di lotta. La notizia è ufficiale. Manca ancora la ratifica formale dei dettagli dell'operazione che, per altro, non sono un segreto di Stato. Carollo direttore generale della Provincia costerà 60 mila euro lordi all'anno. E sarà affiancato da un segretario generale da individuare fra gli iscritti all'apposito Albo per sostituire nella funzione Girolamo Amodeo. Altri 90 mila euro, se sarà un nuovo segretario «normale». Dal punto di vista del bilancio, l'operazione si chiuderebbe con un risparmio di circa 30 mila euro anche grazie al paio di super-dirigenti «caduti». Resta una domanda: Carollo avrà un contratto di mandato (cioè fino al 2014)? Bisognerà aspettare la deliberazione della giunta provinciale, una volta metabolizzata la decisione. Tanto più che l'ex europarlamentare vicentino non rappresenta nemmeno la prima scelta della presidente Degani. Il retroscena politico rinvia alle faide berlusconiane di inizio millennio, ma anche al «recupero» dell'anima democristiana nel Pdl che va a congresso. Tuttavia non manca un dietro le quinte squisitamente procedurale, perfino banale nella misura del potere alle prese con lo staff. Risale a prima dell'estate, quando la presidente Degani individua d'istinto e con convinzione l'erede di Amodeo. Profilo indiscutibile, curriculum di granito, esperienza consolidata, attitudine allo stress gestionale. Sembra fatta. Invece, tutto salta di fronte alle leggi bronzee dell'economia: la retribuzione. Dopo Ferragosto, la presidente Degani lavora al piano B che invece si presenta irto di problemi e sfuma in poco tempo. Di qui, la «terza scelta» che risponde al nome di Carollo. A proposito, il diretto interessato (mentre era al centro dell'«informativa» di giunta) risulta in vacanza. Al mare, in mezzo all'oceano indiano. Senza nessuna voglia di commentare le notizie padovane. Concentrato sul relax personale. In perfetto stile «palladiano» che dalla Prima Repubblica resta sull'onda fino all'incerta Italia ai tempi del rischio default. Carollo dirigerà Barbara? O la presidente ritorna al futuro? Sembra un cartoon del 2005. Ernesto Milanesi (Altro servizio a pagina 9)
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