Casa ai Colli a Brusegana, lavori al via: nasce una Fondazione

PADOVA. Posata ieri la prima pietra - con una cerimonia ufficiale - del nuovo distretto sanitario padovano. Si tratta dell’avvio dei lavori di recupero del padiglione 3 dell’ospedale dei Colli, complesso nato all’inizio del secolo e destinato a diventare la sede di uffici e ambulatori per la diagnostica e la medicina di prevenzione dell’Usl 16. Il progetto Casa ai Colli prevede la sistemazione di sette dei sedici padiglioni presenti nell’area attraverso forme diverse di finanziamento: Fondazione Cariparo, Regione, alienzione di immobili dell’Usl e - come è stato annunciato ieri - creazione di una fondazione ad hoc.
Il padiglione 3, costi. È il primo intervento del maxi progetto di recupero. La spesa complessiva per rendere fruibile una parte dell’edificio (la zona est sarà oggetto di un successivo step) è di 4 milioni 290 mila 800 euro così finanziata: 1,7 milioni da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, 800 mila con fondi regionali, 1 milione 790 mila attraverso fondi aziendali ricavati con la vendita di immobili (Casa Rossa di via D’Avanzo e Fondo in via Boccaccio).
I servizi e i risparmi. Al padiglione 3 verranno trasferiti i poliambulatori di via degli Scrovegni, mentre gli uffici amministrativi restano nell’attuale sede. In sostanza i padovani troveranno nel complesso Casa ai Colli le strutture facenti parte del’attuale distretto numero 1: tutta l’attività di screening e dignostica con visite specialistiche, fisioterapia, radiografia; saranno inoltre possibili interventi chirurgici che non richiedono ricovero (in day surgery). I trasferimenti permetteranno all’Usl risparmi di affitti per 300 mila euro annui.
La nuova Fondazione. Se i costi del padiglione 3 sono coperti, si devono trovare ora i fondi per sistemare gli altri sei edifici e completare il progetto. Come? «Attraverso la Fondazione Casa ai Colli», ha annunciato ieri il direttore generale dell’Usl 16 Urbano Brazzale, «La Fondazione di cui fanno parte componenti economiche e sociali padovane tra cui la Camera di Commercio, gestirà il denaro raccolto attraverso 80 “ambasciatori” che abbiamo formato». Il sistema è quello del foundraising.
Il sogno. «Un sogno che si sta realizzando», ha detto ieri il direttore Brazzale presentando la posa della prima pietra, «È la concretizzazione del principio di umanizzazione della sanità. La Casa ai Colli nasce dall’esigenza dell’Usl 16 di potenziare la qualità e i volumi delle prestazioni offerte, consolidando il sistema sociosanitario del territorio». Antonio Finotti, presidente Fondazione Cariparo, ha sottolineato la velocità di avvio dei lavori sostenendo l’interesse dell’ente per la medicina preventiva e «per programmare una seconda sessione di screening». L’assessore regionale Luca Coletto: «Questo ospedale è punto di snodo per razionalizare le risorse e non tagliare».
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