Casalserugo, perito industriale ucciso a 44 anni dalla malattia

CASALSERUGO. È morto a soli 44 anni dopo aver lottato per un anno e mezzo contro una grave malattia. Andrea Contarino lascia la moglie Liliana e un figlio di appena tre anni. Lascia una vita che amava e un lavoro che svolgeva con passione e competenza. Perito industriale, abitava con la famiglia e lavorava a Padova ma i suoi cari hanno scelto la chiesa di Ronchi per l’ultimo saluto, domani alle 10.30. La frazione è la parrocchia d’origine della moglie Liliana Beo e qui la famiglia ha i suoi legami più stretti.
È la stessa chiesa nella quale, il 16 ottobre del 2011, Andrea e Liliana si erano sposati, coronando un amore dal quale pochi mesi prima era nato il loro figlio, un bel maschietto. A celebrare il funerale ci sarà anche il sacerdote che li aveva sposati, don Giuseppe Padovan, lo zio della moglie. Stimato professionista, Andrea Contarino si occupava soprattutto di sicurezza sul lavoro e di corsi di formazione legati a una tematica complessa ed in continua evoluzione, che seguiva con slancio e competenza. La sua attività formativa era intensa e ha lavorato anche come consulente per l’Unione provinciale artigiani, tenendo numerosi corsi serali.
Ma accanto alle soddisfazioni sul lavoro e alle gioie degli affetti e della paternità la vita ha riservato ad Andrea un duro colpo, la scoperta della malattia circa un anno e mezzo fa. «Ha sempre lottato con tenacia, non aveva intenzione di arrendersi» racconta il cognato Giuseppe «era una persona solare, sempre allegra e positiva, innamorato della vita. Quando ha saputo di avere un tumore ha affrontato le cure con tutta la sua determinazione. Aveva un fisico forte e ha continuato a lavorare con il medesimo impegno fino al dicembre scorso. Dall’inizio di quest’anno, purtroppo, le sue condizioni si sono aggravate e ha affrontato numerosi ricoveri. Era una persona speciale e chi l’ha conosciuto lo sa». Per tanti anni ha vestito anche la divisa della Croce rossa italiana, per la quale era molto attivo come volontario. Amava viaggiare e amava la sua famiglia, alla quale ha dedicato molte immagini e pensieri nella sua pagina Facebook. Ha lasciato anche riflessioni e qualche sfogo sulla sua malattia. «Ogni sfida, ogni battaglia che ho combattuto» scriveva nell’autunno del 2012 «ha richiesto sempre una strategia. Ora è iniziata la preparazione per la sfida più grande. La forza per lottare viene da me. Io farò la mia parte con forza e onore».
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