«Cemento pericoloso Bisogna ripavimentare la piastra della scuola»

Genitori e insegnanti della Leopardi di via Zize chiedono anche di realizzare un campo di mini-basket al coperto

ARCELLA. I genitori e tutto il personale della scuola elementare Giacomo Leopardi, di via Zize, che fa parte del Terzo Istituto Comprensivo, guidato dalla preside Michela Bertazzo, ringraziano il Comune per aver terminato i lavori eseguiti dopo l'abbattimento della scuola paritaria Waldorf (dove c'era anche l'amianto), ma chiedono, in coro, la realizzazione dei lavori supplementari per attrezzare la piastra polivalente costruita davanti all'ingresso dell'istituto. I docenti hanno firmato una lettera, spedita anche ad Antonio Huaroto, coordinatore del comitato Vivere Bene a San Bellino, in cui invitano l'amministrazione comunale ad attrezzare il cortile di cemento davanti alla scuola con strumenti adeguati, che, in futuro, potranno essere utilizzati sia dai bambini che dai giovani e dagli anziani del quartiere. In particolare il personale chiede che lo strato di cemento possa essere ripavimentato con un materiale meno rigido e meno pericoloso per i bambini e che, innanzitutto, possa essere realizzato un campo di mini-basket, utilizzabile anche per altre attività sportive, visto che la Leopardi di via Zize non è dotata di palestra.

Sempre per i docenti non sarebbe male se, sopra la piastra, fosse costruita una copertura in modo tale da proteggere gli allievi dalla pioggia in inverno e dal sole in primavera-estate. Chiedono anche una casetta in legno, dove potere ricoverare gli attrezzi, dotata di una fontana. «Le richieste delle insegnanti sono legittime», sottolinea Antonio Huaroto, «la scuola, infatti, non va avanti solo con le lezioni ex cathedra. La nuova piastra deve diventare anche una sorta di palestra per la Leopardi, utilizzabile, naturalmente, quando sarà libera, anche dai residenti». Sempre il comitato, poi, suggerisce all'assessore Andrea Micalizzi un altro intervento: luci e telecamere nel tratto della pista ciclopedonale, che va dalla scuola sino all'incrocio con via Antonio da Murano. Questo perché, già da tempo, anche la zona a cavallo tra San Bellino e Santissima Trinità è frequentata da numerosi borderline. —

Felice Paduano.

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