Cento metri in ventidue secondi

L'impresa è difficile, ma non impossibile
 PADOVA.
«Non è per niente facile. Correre 100 metri entro i 22 secondi è materia per persone allenate. E fin qui tutto bene, basta prepararsi. Ma c'è un però: quel tubicino di alluminio che va sotto il nome di testimone e che renderà tutto molto più complicato».  Parola di
Luigi Savina
, questore di Padova, uno che di sport, forma fisica e allenamento si intende assai e si vede. Si parte da un presupposto: i padovani corrono, corrono tantissimo lungo gli argini. Ma tra il mezzofondista e il velocista ci sono dei bei muscoli di differenza, per cui: «Se si è già abituati a correre - suggerisce Savina - consiglio di fare almeno due allenamenti al giorno mirati al potenziamento muscolare di cosce e glutei. Ma soprattutto bisogna imparare bene la tecnica per passare il testimone, che si rischia di perdere nel cambio in velocità».  Per regolamento, niente rivestimenti in gomma antiscivolo, niente sostanze adesive sulle mani. Touché. E quindi che si fa? «Perfetti gli allenamenti in coppia, che fanno bene a chi è sentimentalmente legato perché aumentano la complicità e pure a chi è single perché aiutano a socializzare», scherza Savina, ma nemmeno tanto, perché aggiunge: «Ogni tanto, sarà opportuno fare qualche test, magari dopo l'allenamento sull'argine. Di sicuro fa benissimo venire a correre con noi il giovedì (tappe e percorsi su corriperpadova.it), perché proporremo delle lezioni a margine per imparare a correre in velocità e a passare il testimone».  Meglio ancora se la Corri per Padova passerà sotto alla Torre della Ricerca (forse il 21 aprile). Aggiunge
Paolo Venturini
, ultramaratoneta delle Fiamme Oro che per R4C dispenserà lezioni e consigli: «Abbiamo previsto una media di 18 secondi a testa - dice - una velocità di circa 20 chilometri all'ora è alla portata di molti ma non di tutti: bisogna lavorare bene sul passaggio del testimone per evitare di perdere troppo tempo, o, peggio, di farlo cadere (il che implicherebbe la squalifica dell'atleta). Poi bisogna pensare al piano di corsa: un anello di 200 metri diviso per due significa che per tutti ci saranno rettilineo-curva-rettilineo, su un percorso piatto, non rialzato come nelle piste indoor». Morale? «Bisogna prepararsi, non ci sono alternative».

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