La lettera dell’architetto Renzo Piano: «Sarà un luogo prezioso per le città del futuro»

Assente alla cena perché all’estero, il senatore a vita ha voluto mandare un messaggio: «Le periferie sono una sfida. E sono piene di energia e di bellezza umana»

Cristiano Cadoni
Renzo Piano e la Fabbrica delle Idee all’Arcella: «Le periferie, fabbriche di desideri e bellezza»
Renzo Piano e la Fabbrica delle Idee all’Arcella: «Le periferie, fabbriche di desideri e bellezza»

Avrebbe voluto esserci, Renzo Piano, alla cena organizzata dalla rettrice e da Mino Bedeschi, ma un impegno all’estero gliel’ha impedito. Così ha mandato una lettera per raccontare quanto gli stia a cuore la Fabbrica delle Idee, un progetto che - come aveva raccontato a dicembre scorso - ha coltivato per oltre quarant’anni, da quando a Otranto aveva sperimentato un laboratorio di quartiere. «Da sei mesi», ha scritto Piano, «stiamo sviluppando, con la “complicità” della rettrice, un bellissimo progetto per la vostra università e per la città di Padova.

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La rettrice Daniela Mapelli

È un lavoro a più mani, ricco di feconde proiezioni future e di punti di vista originali. Un lavoro concreto che spero possa offrirsi, insieme anche al vostro generoso contributo, come un dono prezioso: un luogo esemplare di sperimentazione per lo sviluppo organico dei qu

artieri periferici nelle città del futuro». Piano ama le periferie, le energie che esprimono. Trova, in questi luoghi che sono spesso incompiuti, risorse insospettabili. Scintille. «Amo i centri delle città, ci mancherebbe», si legge ancora nella sua lettera. «Mi sono impegnato per decenni per progettare luoghi di socialità, di cultura, luoghi di civiltà dentro i centri storici. Ma la vera sfida del futuro saranno proprio le periferie, fabbriche di desideri, di aspirazioni. Nelle periferie abita già l’80, il 90 per cento delle persone che vivono in città. Eppure questa parola, periferie, è purtroppo spesso accompagnata da un aggettivo denigratorio. Sono definite lontane, tristi, abbandonate. Ma non è mica vero: quando ci lavori scopri che sono piene di energia e non solo, anche di bellezza. Bellezza umana».

Come l’Arcella, hanno pensato tutti leggendo la lettera, dove la Fabbrica delle Idee diventerà - sono ancora parole di Piano - un «contenitore di relazioni e affetto».

L’operazione ha radici profonde e sguardo lungimirante. «Per la mica carica di senatore a vita», racconta Piano nella lettera, «sento la responsabilità di trasferire ai più giovani quello che mi è stato offerto con generosità in tanti anni di esperienze, di costruzioni, di sconfinamenti. Loro saranno i progettisti del futuro, che tuteleranno e cureranno il nostro territorio e che ragioneranno su progetti ben calibrati e sempre più a contatto con le persone. Abbiamo un territorio straordinario, per varietà, abbiamo un edificato che va non solo tutelato ma rammendato, dove l’arte nobile del cucire possa assumere in pienezza il suo significato. È forse vero che non possiamo cambiare il mondo, ma certamente possiamo fare piccole cose che cambiano la vita di qualcuno». —

 

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