«C’era casa mia, ora i capannoni»

Quello che raccontava Adriano Celentano nella canzone Il ragazzo della via Gluck: «Là dove c'era l'erba ora c'è una città, e quella casa in mezzo al verde ormai, dove sarà?» è spesso testimoniato solo da uno scatto. Ingiallito, incorniciato, a volte scansionato, il ritratto di com’era Padova fino a pochi decenni fa e il confronto con lo scenario attuale, lascia di stucco e porta ad interrogarsi su molti temi. E andare a cercare le vecchie foto per vedere cosa c’era e cosa c’è, raccontando la storia di luoghi e persone, è l’obiettivo di questa nuova rubrica. Lo scorcio offerto dalla fotografia di Paolo Dalla Via è ormai radicalmente cambiato. Fino a quarant’anni fa via dell’Olmo a Padova accoglieva un casolare tipico veneto con l’abitazione delle persone, il ricovero per gli attrezzi e il deposito dei mezzi, la stalla e l’aia. Tutta la vita contadina ruotava attorno alla casa, anche se poi i campi si stendevano a perdita d’occhio.
«Questa è una foto del 1966 – racconta Dalla Via – è scattata dal cortile interno di quella che era la mia casa. L’edificio è stato abbattuto nel 1973, quando io ero in Abruzzo per lavoro. La Zona industriale aveva espropriato il terreno per espandersi. Oggi, la strada che passava dietro alla mia casa si chiama Corso Stati Uniti, e l’unica cosa che è rimasta in piedi è un pinetto striminzito, poveretto. Ma ogni volta che passo di lì e lo vedo, mi vengono in mente i ricordi della mia infanzia, e mi viene il coccolone». Corso Stati Uniti con il suo traffico di mezzi pesanti, auto e caos, ha preso il posto di una strada rurale sulla quale a transitare c’erano poche centinaia di mezzi al giorno. E ora al posto di quel rustico, c’è la sede dell’Agenzia delle Dogane. Del panorama rurale è rimasto solo quel pino sottile, che sembra guardare, vecchio e sconsolato le migliaia di veicoli in transito ad ogni ora. Papà Bruno e mamma Zenia si erano spostati altrove, dopo la vendita dei terreni. Eppure stranisce, anche se non lo si è vissuto, immaginare che su quel muro che si vede sulla destra della fotografia, il giovane Paolo giocava con un pallone da calcio e si allenava usando il muro come sponda. Giocava con la Caminese prima, con il Calcio Padova poi, e chissà quante partite ha vinto grazie a quella preparazione. Avete anche voi una foto con una storia da raccontare?
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