Cerca stranieri o rom a cui vendere la casa

BATTAGLIA TERME. «Vendesi appartamento al piano terra. Preferibili acquirenti rom – rumeni – cinesi». Segue un numero di cellulare. È un cartello che sta facendo discutere quello appeso da ormai qualche giorno davanti a un complesso di via Mohringen, quartiere di Battaglia Terme. Al civico 26 è in vendita un appartamento di 70 metri quadrati, al piano terra, da poco ristrutturato, arredato in stile etnico. Il proprietario, nell’annunciare la disponibilità dell’immobile, segnala chiaramente quali sono gli acquirenti preferiti: rom, rumeni e cinesi. Non solo, con un altro cartello. appeso davanti al cancello del condominio, scende ancora più nel concreto: «Privato vende appartamento piano terra. Sconto 6.000 euro agli extracomunitari, rumeni, cinesi e rom». Provocazione o vera e propria dichiarazione d’intenti? Abbiamo provato a contattare telefonicamente il proprietario dell’appartamento, un distinto signore italiano: non si nasconde ma chiede riservatezza sulle proprie generalità: «Provocazione? Macché, ho semplicemente espresso la mia preferenza per quanto riguarda gli acquirenti. Che male c’è?». Puntualizza il venditore, che non si sente affatto fuori dal mondo: «Mia madre è croata, di etnia rom, e quindi per legami familiari preferisco trattare con extracomunitari, compresi appunto i rom. Non mi pare ci sia nulla di male, mica sono razzista».
Già, perché una delle accuse rivolte al titolare dei due cartelli contestati – qualcuno li ha già pubblicati in Facebook e i commenti contro di lui non si contano – è proprio quella di discriminare gli italiani. A tal punto che, l’altra notte, qualcuno ha imbrattato i due cartelli scrivendo contro quest’uomo offese e invettive. «Intimidazioni di questo tipo non mi toccano» ribatte lui «Dirò di più: il mio appartamento è messo in vendita a 130 mila euro e avevo già annunciato uno sconto immediato di cinquemila euro riservato solo agli extracomunitari. Bene, dopo questo vandalismo lo sconto sale a seimila: il primo straniero che accetta il prezzo, se lo porta via a 124 mila euro».
Detto e fatto. E ha già provveduto ieri pomeriggio a cambiare il cartello dove qualcuno ha scritto nuovamente; «Qui siamo in Italia. Razzista. Vergogna».
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