Chi vuole costruire deve piantare alberi oppure siepi

Una nuova norma urbanistica è entrata in vigore a Vigonza Stabilisce il verde corrispondente a 200 metri cubi edificati
Di Giusy Andreoli
Videosorveglianza Parco degli Alpini Vigonza BELLUCO
Videosorveglianza Parco degli Alpini Vigonza BELLUCO

VIGONZA. Una pianta oppure una siepe ogni 200 metri cubi di cemento: chi costruisce deve obbligatoriamente ottemperare a quanto previsto dalle Norme tecniche di attuazione di Pat e Pati, i due strumenti urbanistici entrati in vigore che prevedono il riequilibrio ecologico del territorio. Nei giorni scorsi la giunta comunale ha approvato l’atto d’obbligo dove vengono date indicazioni operative su tutto quanto riguarda le caratteristiche degli arbusti e delle siepi da mettere a dimora e si indicano modalità, grandezza e dimensioni degli interventi. Le Nta prevedono che «gli interventi di trasformazione edilizia soggetti a concessione o autorizzazione, nonché gli interventi di trasformazione fondiaria soggetti a concessione o autorizzazione, debbano assicurare una dotazione minima di essenze arboree e/o arbustive pari a una unità arborea equivalente per ogni 200 metri cubi di intervento».

Una unità arborea corrisponde in pratica a 1 albero di prima grandezza (3 metri messo a dimora e superiore ai 10 metri di altezza massima, 10,712 metri di larghezza della chioma) oppure a 2 alberi di seconda grandezza (3 metri messi a dimora e altezza massima compresa tra 5 e 10 metri, 5 metri di larghezza della chioma). In alternativa si possono piantare 12 metri lineari di siepe polispecifica, con specie arbustive che non possono essere di altezza inferiore a un metro lineare. La piantumazione dovrà essere effettuata entro i termini di validità della concessione edilizia o dell'autorizzazione. C’è anche un consiglio pratico: «le piante a foglia caduca, che ombreggiano d’estate e lasciano filtrare la luce nel periodo invernale, sono da preferire non solo sotto il profilo estetico e naturalistico ma anche per i vantaggi pratici rappresentati dall’economicità del costo d’acquisto e dalla mancanza di cure particolari. Sono quindi sconsigliate le conifere europee ed esotiche (pini, abeti, cedri, tuje, chamaecyparis, cipresso dell’Arizona) in quanto specie estranee al paesaggio e alla storia vegetazionale della campagna». E ancora: per gli interventi di trasformazione a contatto con le zone di ammortizzazione e transizione si dovranno usare siepi polispecifiche in alternanza ad alberi di seconda grandezza.

E se nel terreno di proprietà non c’è posto per le piante? La norma prevede che le unità arboree equivalenti vengano messe a dimora nelle aree a verde pubblico o in altre aree a servizi ritenute idonee a cura dell’amministrazione, a cui saranno corrisposte le spese. «Al momento abbiamo un credito di 358 unità arboree da piantare sul suolo pubblico» dichiara il sindaco Nunzio Tacchetto «stiamo monitorando i vari posti per vedere dove mancano alberi o dove ci possano essere zone da abbellire o da reimpiantare. Un centinaio di questi alberi andranno sicuramente piantati nella Città dei ragazzi, per ombreggiare il campeggio estivo”.

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