Chiesa ed educazione tra difficoltà e tagli le 255 paritarie tengono

In tempi di tagli e finanziamenti ridotti, anche le scuole cattoliche vivono una situazione difficile. A Padova però le cose sembrano andare meglio rispetto ad altre province e da parte della Curia c’...

In tempi di tagli e finanziamenti ridotti, anche le scuole cattoliche vivono una situazione difficile. A Padova però le cose sembrano andare meglio rispetto ad altre province e da parte della Curia c’è tutta l’intenzione di fare il possibile per dare nuovo slancio agli istituti paritari.

Se ne è parlato ieri mattina all’Mpx nel convegno dedicato al centenario del collegio Barbarigo sul tema “L’impegno della Chiesa nell’educare”. Nei 255 istituti paritari del territorio i problemi non mancano, ma l’impegno per offrire una scuola al passo con i tempi sembra non mancare. «È importante conoscere il passato» commenta lo storico Pierluigi Giovannucci «per avere una solida base con cui affrontare presente e futuro sapendosi adattare ai tempi e ai cambiamenti». «L’istituto Barbarigo fondato dal vescovo Pellizzo nasceva nella Padova post bellica per dare opportunità a tutti i ragazzi» spiega il rettore don Cesare Contarini. «Un senso di unità e rinascita che oggi deve essere portato avanti». In Italia le scuole cattoliche hanno vissuto un trend positivo fino al 2011 (14mila) per poi subire un calo progressivo. «Le criticità ci sono, tenere aperto è difficile per tutti gli istituti, inclusi quelli paritari visti spesso come luoghi di nicchia» evidenzia la presidente nazionale Fidae, Virginia Kaladich. «Bisogna rilanciarsi con un’offerta educativa a tutto tondo, in cui sia attivamente partecipe tutto il personale nel segno dell’inclusione e della condivisione». Non isolarsi dunque, ma tenere vivo il dialogo con le scuole statali, il mondo politico, la comunità. Questo l’impegno che contraddistingue la Curia di Padova. Certo i problemi non mancano, ne è un esempio la materna di Giarre destinata a chiudere i battenti alla fine dell’anno scolastico. Il Comune di Abano e vari comitati si stanno impegnando per salvarla, ma il vescovo Cipolla sembra dare già per assodata la chiusura. «Creare una comunità educativa radicata è una sfida» conclude don Lorenzo Celi, direttore dell’ufficio scolastico diocesano «ma la dobbiamo affrontare per motivarci e motivare imparando dalle difficoltà già affrontate nella nostra lunga storia». —



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