Chiesti 22 mesi per Mantoan

E' accusato di tentato incendio doloso del mobilificio Rampazzo
IL LUOGO DEL DELITTO MORESSA Un giallo legato all’incendio
IL LUOGO DEL DELITTO MORESSA Un giallo legato all’incendio
 
PIOVE DI SACCO.
Un anno e dieci mesi per il tentato incendio del mobilificio di Severino Rampazzo a Codevigo avvenuto la notte fra il 3 e il 4 ottobre 2005. Questa la condanna chiesta ieri nella requisitoria dal pubblico ministero Maria Ignazia D'Arpa per Leopoldo Maontan, 32 anni di Piove di Sacco, accusato di minacce, calunnie e tentato incendio. La sentenza del giudice monocratico Nicoletta De Nardus è attesa per il 13 ottobre.
 Imputato e parte offesa sono peraltro i due indagati nell'inchiesta per l'omicidio dell'immobiliarista Angelo Moressa, avvenuto cinque giorni dopo il tentato rogo del mobilificio. Un delitto che ad oggi non ha ancora un colpevole. I due processi sono legati fra loro a filo doppio. Secondo l'accusa la responsabilità del tentato incendio sarebbe stata pilotata verso Moressa, che al tempo era ai ferri corti sia con Leopoldo Mantoan (difeso dall'avvocato Emanuela Giraldo di Piove di Sacco) che con Severino Rampazzo (difeso dall'avvocato Riccardo Benvegnù) per grossi debiti con entrambi.  Se la sentenza confermerà la tesi dell'accusa, l'inchiesta sull'omicidio Moressa si arricchirà di un importante tassello. Nel castello accusatorio del pm D'Arpa infatti Leopoldo Mantoan è indagato come esecutore materiale dell'omicidio dell'immobiliarista, mentre Severino Rampazzo è iscritto nel registro degli indagati come probabile mandante. Con una sentenza di condanna per i tre capi d'imputazione contestati a Mantoan prenderebbe corpo il teorema dell'accusa secondo cui l'imputato e la parte lesa si misero d'accordo per far ricadere la colpa su Moressa. E sul fronte dell'indagine sull'omicidio questo rafforzerebbe il movente dei due indagati.  Nel processo di ieri Mantoan è accusato di aver appiccato l'incendio e di aver effettuato due telefonate anonime dirette a Rampazzo, l'1 luglio 2004 e il 26 maggio 2005. In una di queste la moglie si è sentita dire: «Lo sai che una di queste sere Moressa ti brucia il negozio di mobili...». E per fugare ogni dubbio l'imputato avrebbe lasciato nel capannone una tanica di combustibile con scritto «gasolio per ruspa Moressa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova